Risparmi, gli italiani attingono alle riserve

Famiglie e imprese hanno utilizzato 50 miliardi di euro dei depositi, complici carovita e inflazione

Risparmi, gli italiani attingono alle riserve
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Nei primi tre mesi del 2023 le famiglie e le imprese italiane hanno eroso circa 50 miliardi della liquidità sui depositi. A fine 2021 le famiglie italiane avevano accumulato complessivamente 1.631 miliardi di euro sui conti bancari e la liquidità delle imprese era di circa 428 miliardi. I corrispondenti dati a fine 2022 erano pari a 1.174 miliardi, 424 miliardi e 2.066 miliardi. Nel periodo a fine del primo trimestre del 2023 sono scesi rispettivamente a 1.149 miliardi, 392 miliardi e 2.015 miliardi. L’analisi proviene dalla Federazione Autonoma Bancari Italiani.

L’analisi

Partendo dagli ultimi mesi del 2021 e arrivando a marzo 2023 i risparmi bruciati vanno oltre i 61 miliardi di euro, in percentuale si registra una diminuzione del 2,96%. Gli italiani hanno dovuto attingere ai fondi risparmiati per far fronte ai danni economici causati dal potere di acquisto e l’incremento dei tassi variabili. Questo gesto potrebbe essere un segnale di ripresa se si guarda alle grandi imprese, non è possibile fare lo stesso discorso per le famiglie.

La situazione delle famiglie

Il carovita e l’inflazione hanno contribuito notevolmente nel modificare la tendenza al risparmio dei nuclei familiari che hanno iniziato a spendere i propri risparmi per un totale di 4,4 miliardi di euro, ovvero l’1,4%. Le famiglie sono state messe in condizione di completa privazione delle risorse finanziare da destinare ad eventuali investimenti.

Il sindacato

Il sindacato bancario Fabi ha segnalato questo avvenimento preoccupante e sostiene di dover incentivare gli istituti bancari a trovare strategie per tutelare maggiormente i risparmi. Inoltre, secondo la Federazione è necessario risolvere la questione dedicata al distacco sempre più ampio tra interessi attivi e passivi.

L’andamento dei risparmi

Lo studio sostiene che i risparmi possono essere suddivisi in base alle categorie. In quindici mesi il saldo dei conti correnti è diminuito di più di 111 miliardi di euro. Nello specifico si è passati da 1.480 miliardi a fine 2021 fino ad arrivare a 1.369 miliardi durante il primo trimestre del 2023. La variazione percentuale è stata una diminuzione di 7,53%.

Sono però aumentati i risparmi dei depositi a termine, la crescita è del 14,31% per una cifra di 215 miliardi di euro. I depositi non vincolati sono cresciuti dell’1,45% fino a più di 320 miliardi euro. Infine anche i pronti contro termine registrano una variazione positiva del 19,92% che ammonta a 111 miliardi di euro.

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