Mercoledì 8 giugno smetteremo di lavorare per pagare le tasse. Almeno per quest'anno. Si tratta del tax freedom day, ovvero l’ultimo giorno in cui i contribuenti termineranno di pagare tasse, imposte, tributi e contributi sociali. Il denaro viene utilizzato per liquidare gli ospedali, i trasporti, le pensioni e gli stipendi dei lavoratori statali. Si tratta ovviamente di un giorno simbolico in quanto la scadenze effettive dei pagamenti sono altre. La Cgia di Mestre ha effettuato uno studio il quale afferma che nel 2022 la stessa giornata è caduta a 158 giorni dall'inizio dell'anno, sabati e domeniche compresi. Nel 2023 la "liberazione dalle tasse" durerà 157 giorni, quindi un giorno in meno.
Le stime
Le stime effettuate riguardano i numeri presi in considerazione per calcolare la data del tax freedom day. Il Pil previsto per il 2023 ammonta a 2.018.045 milioni di euro. Questa cifra viene suddivisa per 365 giorni, il risultato è di 5.528,9 milioni di euro. Le entrate attese per quanto riguarda il gettito di imposte, tasse e contributi ammonta a 874.132 milioni di euro. Rapportando il totale al Pil si può concludere che il tax freedom day del 2023 avverrà il prossimo giovedì 8 giugno.
Uno sguardo al 2022
Il 2022 è stato l’anno in cui il giorno della liberazione fiscale si è verificato più avanti nel tempo rispetto a tutti gli altri a partire dal 1995. L’anno scorso la pressione fiscale era al 43,5%. Il 2005, invece, è stata l’annata migliore in quanto la percentuale di pressione fiscale era al 39% e il giorno di liberazione fiscale fu il 23 maggio, quindi solo 142 giorni lavorativi. Il 2022 fu un anno particolarmente sfavorevole anche a causa del caro energia e dell’impennata del tasso di inflazione. Questi due elementi hanno contribuito a far volare il gettito dell’Iva.
Un confronto con gli altri paesi
Volgendo lo sguardo agli altri stati si nota subito come nel 2022 la media dei Paesi dell’eurozona era del 41,9%. Lo scorso anno Francia e Belgio hanno ottenuto un peso fiscale superiore a quello italiano rispettivamente del 47,7% e del 45,1%. Per quanto riguarda Germania e Spagna le cifre erano del 41,9% e del 38,5%.
Gli appuntamenti fiscali
Nel mese di giugno i contribuenti italiani avranno in tutto 115 adempimenti fiscali. Nello specifico si tratta di 50 scadenze tra cui imposta sostitutiva, Iva, ritenute, Tobin tax, imposta intrattenimenti entro il 16 giugno. Entro il 20 giugno riceveranno una comunicazione del canone Tv. Inoltre saranno richiesti 55 versamenti che includono Irpef, addizionali, cedolare secca, ritenute, Iva, Ires, Irap, imposte sostitutive e quattro dichiarazioni Irpef, sostitutive, Intra.
Chi paga le tasse più alte
In ambito territoriale la media nazionale dei pagamenti delle tasse è pari a 9.581 euro. Sul podio di chi paga le tasse più alte si posiziona la Provincia Autonoma di Bolzano, infatti pagano 13.
158 euro procapite nel 2019. La Lombardia segue con 12.579 euro. Successivamente troviamo la Valle d’Aosta con 12.033 euro, l’Emilia-Romagna con 11.537 e il Lazio con 11.231 euro. La regione che ha pagato meno è la Calabria con 5.892 euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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