Non è un tecnico ma sa vendere. E come tutti i buoni venditori, Fiorenzo Codognotto ha anche l'occhietto vispo. Quindi sa cogliere le opportunità che gli capitano. Sin dall'inizio quando, svanito il sogno di fare il pilota di aerei militari e di andare all'Accademia per un problemino ad un orecchio, comincia a 22 anni a vendere per una concessionaria della 3M sistemi di microfilm per archiviare i documenti tecnici e amministrativi delle grandi organizzazioni, pubbliche e private. Finendo per mettere in piedi a 37 anni un'azienda di nome Comdata che gestisce in outsourcing documenti e servizi delle imprese, da Telecom Italia all'Eni, da Ferrero a RasBank, da Vodafone a Wind. Meglio: propone ad imprese, banche e assicurazioni soluzioni per migliorare i vari processi di business offrendo consulenza specialistica, tecnologie evolute, servizi di gestione concreta che possono andare dall'archiviazione dei contratti di tutti i clienti alla gestione dei reclami. «Siamo in definitiva - commenta - un'azienda con tre anime in grado di realizzare una modalità di outsourcing innovativo».
Nato a Treviso. Capelli corti spruzzati di bianco che non riescono comunque a nascondere una certa calvizie, baffetti accompagnati di tanto in tanto anche dalla barbetta che è naturalmente bianca, occhi verdi e costantemente svegli, Codognotto ha da poco superato la cinquantina essendo del 1955. Originario del Veneto in quanto nato a Motta di Livenza, provincia di Treviso, in realtà è un piemontese dal momento che alla fine degli anni Cinquanta la famiglia, e cioè papà Agostino e mamma Maria, mezzadro lui prima di lavorare in una fabbrica di gomma, operaia lei in una tessitura, emigra a Chieri in cerca di lavoro e fortuna. Fiorenzo, il quale ha una sorella più giovane di dodici anni, Monica, infermiera a Moncalieri, prende il diploma di perito aeronautico all'Avogrado di Torino e quindi cerca un lavoro dopo che gli viene negato l'ingresso in Accademia. Per un po' vende nell'Astigiano libri della Mondadori, quindi diventa l'assistente del direttore commerciale di un'azienda torinese che importa legname dalla Nigeria e poi lo cede alle segherie. Finché vende sistemi della 3M per microfilmare gli archivi di imprese e ospedali.
Software e multinazionali. E qui emerge la sottile strategia di Codognotto: muoversi nel mondo del software all'ombra delle multinazionali del settore. Perché dopo la 3M vende sistemi microfilm per la Canon Italia, quindi ancora microfilm per la Kodak, infine sistemi informatici per la Hewlett Packard. In questo modo si muove di pari passo con le tecnologie più innovative. Applicandole di peso nella sua azienda il giorno in cui darà vita alla Comdata. Che all'inizio si chiamerà Comdata Bis, vale a dire Business Imaging System. Un nome, chiarirà, «di fantasia». Ma l'avere alle spalle marchi così noti servirà soprattutto «a dare credibilità» alla stessa società. Che difatti diventa concessionaria ufficiale della Kodak.
Codognotto fonda la Comdata nel 1987 dopo un'esperienza di tre anni come socio in un'impresa di Torino, la Micro Alfa, specializzata sempre nel microfilmare documenti. Ed è un'esperienza che gli serve come banco di prova prima di mettersi in proprio: innanzi tutto fa aumentare di tre volte il giro d'affari, confermando di essere abile nel commerciale; inoltre scopre che anche la moglie, Laura Trentin, conosciuta all'oratorio di Chieri quando lui ha 22 anni e lei 19, è molto brava nel gestire l'amministrazione.
Servizi di microfilmatura. E quando nasce Comdata con una decina di persone per offrire servizi di microfilmatura alle grandi organizzazioni, dagli ospedali come il Maria Vittoria di Torino alla Fiat, marito e moglie sono soci: lui segue la gestione e le tecnologie, lei l'amministrazione e la finanza. Così nel 1990, allorché iniziano a percepirsi i segnali della rivoluzione digitale e l'azienda ha un fatturato attorno ai tre miliardi delle vecchie lire, Codognotto scommette sulla gestione elettronica dei documenti. Cerca insomma di essere sempre in prima linea.
La svolta avviene a metà degli anni Novanta. Codognotto, che in quegli anni vende anche sistemi informatici per la Hewlett Packard, porta in azienda l'utilizzo dell'informatica applicata all'automazione dei processi di archiviazione dei documenti. Trasferisce inoltre la sede dell'azienda ad Asti, in una ex camiceria, abbandonando la tecnologia dei microfilm per concentrarsi solo nella tecnologia ottica abbinata all'uso dell'informatica. E dal momento che gli effetti di Tangentopoli sono già esplosi per cui la pubblica amministrazione paga sempre con maggiore ritardo e gli affari della Comdata si riducono pesantemente, Codognotto abbandona il settore sanitario e si dedica solo a quello privato. Un nuovo corso, in sostanza. Ma è quello decisivo: Comdata è una delle quattro aziende selezionate da Infocamere, l'ente informatico delle Camere di commercio, per trasformare i bilanci delle aziende italiane in formato elettronico e renderli disponibili in rete.
Partner Olivetti. Diventa quindi partner dell'Olivetti, ai tempi in cui c'è Carlo De Benedetti, per la gestione elettronica dei documenti. Infine acquisisce nel tempo la gestione elettronica dei contratti clienti dell'Enel, di Omnitel, di Infostrada, di Seat Pagine Gialle, della Ferrero. Gli affari crescono e nel 1997 viene creata Delta Progetti, una società di informatica per sviluppare tecnologia di proprietà ma anche per proporre soluzioni migliorative dei processi di business. Insieme a lui in questa avventura c'è un esperto del settore, Andrea Armani.
Roveraro tra i soci. Nel 2000 Codognotto e la moglie cedono metà del capitale all'Altair, un gruppo di Milano presieduto da Enrico Saraval e che riunisce un certo numero di investitori, da Gianfilippo Cuneo a Carlo Callieri. Tra i soci figurava anche Gianmario Roveraro, il finanziere assassinato barbaramente da tre balordi un anno fa. E con l'ingresso dell'Altair la Comdata ha una forte spinta nella crescita: si rafforza negli uomini (dieci i manager nel comitato di direzione) e si irrobustisce finanziariamente con un piano industriale quinquennale che ha l'obiettivo di toccare i 300 milioni di euro di fatturato. Nel 2007 sono poi acquisite due aziende in amministrazione straordinaria: la Met Sogeda di Padova, storica azienda specializzata nel software gestionale per banche e assicurazioni con più di 500 dipendenti, e la Selfin di Caserta, fondata nel 1990 dall'Ibm, radicata nel Mezzogiorno con 150 persone e competenze nella pubblica amministrazione. Oggi Comdata, leader nell'outsourcing per il mercato italiano delle telecomunicazioni, ha trasferito il quartiere generale a Torino, ha 3700 dipendenti di cui 3200 a tempo pieno, dispone di tredici uffici (che Codognotto ama definire «fabbriche operative») sparsi tra Milano, Roma, Asti, Monza, Cernusco sul Naviglio, La Spezia, Padova, Trieste, Olbia per un totale di 40 mila metri quadrati. Il fatturato è di 133 milioni di euro (200 quello preventivato a fine 2007) di cui l'80% grazie a servizi di back office, il 15% all'informatica, il 5% alla consulenza. E tutto realizzato in Italia.
Trekking e Torino. Estroverso, tifoso dei granata del Torino, passione per il trekking ma soprattutto per il lavoro, Codognotto ha una figlia, Elena, che studia medicina e ha al suo fianco sempre la moglie che è responsabile della finanza.
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