
Ranieri de' Calzabigi & Florian Leopold Gassmann nella loro Opera seria alla Scala prendono di mira la paludata tragedia ultra-celebre di Pietro Metastasio. Si narra l'allestimento di un'opera seria continuamente manomessa dai capricci degli artisti: tre cantatrici (Smorfiosa, Stonatrilla e Porporina) litigano in perpetuo, pretendendo modifiche dal Compositore Delirio e dal Poeta Sospiro, aizzate nel finale da tre Mamme travestite (Bragherona, Befana e Caverna); il primo Uomo Ritornello è un vanesio sempre in bella vista; il Coreografo Passagallo reclama uno straccio di prove per i suoi ballerini svillaneggiati dai cantanti. Tutti flagellano l'Impresario, Fallito. Il regista Laurent Pelly ha gestito da maestro la tempesta dei caratteri: la riuscita di questo spettacolo è nella messa in scena (la squadrata direzione d'orchestra era più adatta alla rivista militare che agli intrighi dei teatranti).
L'apprezzamento va esteso a tutta la compagnia, a prescindere dal coefficiente di difficoltà tecniche: Pietro Spagnoli reggeva il mattatoio come uno sperimentato Atlante; Alessio Arduini guidava con l'autorità di un novello Gasparo Angiolini gli pseudo-ballerini (i simpatici coristi dell'Accademia della Scala); Giovanni Sala e Mattia Olivieri si scambiavano frecce avvelenate subendo i capricci delle nevrotiche primedonne Julie Fuchs, Andrea Carroll e Serena Gamberoni, degne figlie di tante madri travestite, Alberto Allegrezza, Lawrence Zazzo, Filippo Mineccia.
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