Cazzullo vince lo sprint finale verso il Presepe

Torna primo e svetta su tutti Aldo Cazullo. Seconda Valérie Perrin

Cazzullo vince lo sprint finale verso il Presepe
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Eccoci qua con la classifica di quella che, editorialmente parlando, è la settimana più proficua dell'anno - dal 16 al 22 dicembre - dove si gioca il carico da novanta degli acquisti di Natale. A giocare l'ultima grande accelerazione attraverso il Mar Rosso delle librerie rigurgitanti di acquirenti, è di nuovo lui: Aldo Cazzullo ormai definitivamente passato da giornalista a biblista. Il Dio dei nostri padri. Il grande romanzo della Bibbia (HarperCollins Italia) si posa in cima ad un monte Sinai di copie davvero impressionante: 48mila e quattrocentottanta. Abbastanza perché Cazzullo possa ipotecare la posizione di scrittore più venduto dell'anno, almeno per la saggistica ma probabilmente anche per la classifica generale.

Scivola ai suoi piedi, ma per pochissimo, Valérie Perrin con il suo nuovo romanzo Tatà (e/o). L'amatissima scrittrice francese fa correre in libreria 46mila e trecentotrentanove lettrici. Molto staccato dai primi due, ma comunque carico di un notevole bottino, al terzo posto troviamo Donato Carrisi. Il suo ipnotico thriller La casa dei silenzi (Longanesi) porta a casa 23mila e trecentosessantacinque copie. Bastano questi dati per rendersi conto di quanto valga la corsa verso l'albero. Ci sono settimane in cui quello che ha venduto il solo Cazzullo in questa che stiamo esaminando non lo raccatta nemmeno l'intera Top ten. Ma anche ai piani più bassi la classifica macina a tutto vapore. In questo profluvio di vendite poniamo l'attenzione su tre bestselleristi diversi. In quinta posizione carbura bene Fabio Volo con Balleremo la musica che suonano (Mondadori). Volo ha uno zoccolo durissimo di pubblico, che questa volta sembrava averlo seguito un po' meno. Ma sotto l'albero allinea un quinto posto con quasi 21mila copie. Ottimo recupero. Al sesto posto c'è l'esordiente d'oro dell'estate: Milena Palminteri con Come l'arancio amaro (Bompiani) anche lei sopra le 20mila copie ad un passo da Volo. Un grande ritorno.

E poi in ottava posizione abbiamo l'intramontabile Bruno Vespa, un vero specialista del libro di Natale.

Il suo Hitler e Mussolini. L'idillio fatale che sconvolse il mondo (Mondadori) macina quasi 16mila copie. Quest'anno non può competere con Cazzullo ma si difende sempre bene.

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