Siamo entrati nelle acque morte tipiche delle fasi post natalizie e, quindi, la classifica procede con lentezza da Mar dei Sargassi. Proprio mentre arrivano i dati di vendita del 2024, pubblicati da Aie, che ci informano che l'anno scorso si sono venduti 2,4 milioni di libri in meno che nel 2023. Vedremo come andrà questo 2025 che parte senza troppo sprint. Al momento in vetta resta Tatà (e/o) di Valérie Perrin. Però il ritmo di vendita è ormai di 9mila copie e spiccioli. Per carità il libro è un fior di bestseller ormai, ma questi numeri per la vetta della classifica...
Ad inseguire ad una manciata di copie c'è in forte crescita Onesto (Bompiani) di Francesco Vidotto. Siamo nell'ambito della letteratura d'alta quota in questo romanzo pieno di missive e di montagne. Del resto Vidotto è uno specialista del genere, il cui massimo esponente è Paolo Cognetti, ed ha un suo pubblico affezionato. Al terzo posto resiste, pur scivolando verso il basso, sempre lui: Aldo Cazzullo. Il Dio dei nostri padri. Il grande romanzo della Bibbia (HarperCollins Italia) ormai è in libreria dai tempi di Matusalemme ma le sue 7mila e quattrocentotrentotto copie continua a piazzarle.
Se scendiamo al quarto posto ci imbattiamo in un altro titolo di lungo corso: Il canto dei cuori ribelli (Libreria Pienogiorno) di Thrity Umrigar. In commercio da aprile 2024, vende ancora 3mila e novecentoquarantotto copie. Un ottimo risultato per questo romanzo con sfondo indiano, ma il fatto che si possa stare al quarto posto della top ten con meno di 4mila copie la dice lunga su cosa si possa intendere per bassa marea editoriale al momento.
Per il resto bisogna segnalare il ritorno in Top ten di M. Il figlio del secolo (Bompiani) di Antonio Scurati. Non è stupefacente, visto l'arrivo dell'omonima serie televisiva. Le vicende del giovane Mussolini tornano in settima posizione con 3mila e settantasette copie.
Non tantissime, contando l'infinito dibattito sul fascismo e la sua rappresentazione rilanciato dalla serie. Ma vedremo nelle prossime settimane se magari l'onda lunga delle camicie nere e del rossetto rosso della Sarfatti tracimerà ancora dallo schermo alle librerie.
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