Comuni: al Pd Udine, Vicenza e Sondrio Province: cinque su quattro vanno al Pdl

Dopo un lungo testa a testa Vicenza va al Pd, Achille Variati (50,4%). I democratici conquistano Sondrio (Alcide Molteni col 54,2%) e Udine (Furio Honsell col 52,76%)  Viterbo va al Pdl Giulio Marini (62,1%), Massa alla Sinistra arcobaleno. Province, avanza il centrodestra

Comuni: al Pd Udine, Vicenza e Sondrio 
Province: cinque su quattro vanno al Pdl

Roma - Il centrodestra strappa i comuni di Roma e Brescia. Il centrosinistra quelli di Vicenza e Sondrio. Complessivamente le comunali 2008 si concludono 6-4 per il centrosinistra (identico al precedente risultato di 6-4), ma i comuni di Roma e Brescia sono molto più popolosi rispetto a quelli di Vicenza e Sondrio. Il centrodestra si aggiudica i comuni di Treviso, Brescia, Viterbo e Roma. Il centrosinistra i comuni di Pescara, Udine, Pisa, Massa, Vicenza e Sondrio.

Udine
Furio Honsell è il nuovo sindaco di Udine. L’ex rettore dell’Università del capoluogo friulano, sostenuto da Pd, Innovare con Honsell. Sinistra Arcobaleno, Italia dei Valori e Cittadini per il sindaco, con il 52,76 per cento ha battuto lo sfidante Enzo Cainero, sostenuto da Lista Cainero, Pdl, Lega Nord, Udc e Udine Cainero sindaco, che ha raccolto il 47,24 dei consensi. Il totale dei votanti, nelle 100 sezioni allestite, è stato di 47.796 (22.251 maschi e 25.545 femmine). I voti validi sono stati 47.208, la schede bianche 169, quelle nulle 413, i voti contestati 6.

Vicenza
Per un’incollatura (in netta controtendenza rispetto al dato nazionale) Achille Variati, candidato del Pdl vince il ballottaggio alle elezioni comunali di Vicenza. Secondo il conteggio definitivo pubblicato sul sito del Viminale, si è aggiudicato 27.645 voti popolari pari al 50,48%, contro i 27.118 voti pari al 49,52% della sua avversaria, Lia Sartori, rappresentante dell’alleanza Pdl-Lega nord. Da segnalare che Variati, già in passato sindaco della città e più recentemente capogruppo del Pd alla Regione Veneto, candidatosi a capo di una lista civica, si è schierato contro il raddoppio della base militare statunitense nell’aeroporto Dal Molin (cui il governo Prodi e il Pd avevano dato il via libera). Per Variati, citato sul sito vicenzapartecipa.it, si tratta di "un progetto urbanisticamente scellerato".

Sondrio
Alla fine ce l’ha fatta: Alcide Molteni ha conquistato Palazzo Pretorio stabilendo a Sondrio la "roccaforte lombarda" del Pd. Passato il primo turno di amministrative, con un centrodestra capace di espugnare anche la "rossa" Brescia, e lasciate alle spalle le politiche, che hanno visto i candidati nelle fila di Lega e Pdl dilagare in Lombardia, il candidato ha vinto il turno di ballottaggio con il 54,158% dei voti. Mentre Pdl e Lega hanno visto fermarsi il proprio candidato, Aldo Faggi, al 45,841% delle preferenze. Un risultato già anticipato dalla precedente tornata elettorale quando, a urne chiuse, il nome di Molteni veniva associato al 49% delle schede scrutinate, mentre quello di Faggi al 33%. Insomma, l’astensionismo (ha votato il 67,45% degli aventi diritto contro il 79,781% del primo turno) non ha cambiato le carte in tavola: Molteni, volto noto nel territorio, già sindaco di Sondrio negli anni Novanta, che per un pugno di voti non aveva battuto l’avversario quindici giorni fa, ce l’ha fatta oggi, riuscendo quindi nell’impresa di espugnare un capoluogo lombardo. Sondrio era tornato al voto quest’anno dopo un anno di commissariamento: il 6 luglio scorso, infatti, il sindaco Bianca Bianchini, eletta nel 2003, aveva rassegnato le dimissioni per una frattura venutasi a creare nella sua maggioranza di centrodestra e che aveva diviso la Lega dai partiti alleati (Fi, An, Udc e Popolare Retici).

Massa
Roberto Pucci è il nuovo sindaco di Massa: già primo cittadino dal 1994 al 2003, secondo i dati diramati dall’ufficio elettorale del Comune ha battuto al turno di ballottaggio col 54,26% dei consensi il candidato del Pd Fabrizio Neri, sindaco uscente della città, che si è fermato al 45,74%. La discesa in campo del "ribelle" Pucci aveva scatenato forti polemiche nel Pd locale, che aveva scelto Neri come proprio candidato, appoggiato anche da Italia dei Valori e Partito Socialista. L’ex sindaco ha criticato le modalità di scelta della candidatura, e si è presentato da indipendente, sostenuto da due liste civiche e dalla Sinistra Arcobaleno: staccato di circa dieci punti da Neri (28,88% contro 38,78%) al primo turno, ha però superato il candidato del Pdl Corrado Amorese, fermatosi al 16,1%, guadagnando l’accesso al secondo turno, nel quale ha beneficiato dell’apparentamento con la lista civica centrista "Massa al Centro". Malgrado il netto calo dell’affluenza al ballottaggio (62,84% contro l’82,53% del primo turno), il dissidente Pucci ha ottenuto 18.732 voti validi, circa 2.800 in più della somma dei voti che aveva ottenuto due settimane fa insieme ai voti del candidato di "Massa al Centro", Marco Andreani, a testimonianza della capacità del neosindaco di pescare nell’elettorato che aveva votato candidati rimasti fuori dal duello finale.

Pisa
Marco Filippeschi è il nuovo sindaco di Pisa: il candidato del Pd, appoggiato anche da Italia dei valori, Partito socialista e da una lista civica, secondo i dati diffusi dall’ufficio elettorale del Comune ha ottenuto il 53,09% dei consensi nel turno di ballottaggio, contro la sfidante Patrizia Paoletti Tangheroni, candidata del Pdl, che ha avuto il 46,91%. Filippeschi aveva sfiorato il successo già al primo turno, ma aveva pagato il voto disgiunto, fermandosi al 47,39% a fronte del 50,01% della sua coalizione: il candidato del Pd, deputato uscente e già segretario dei Ds toscani, non ha raggiunto accordi con nessun’altra lista per l’apparentamento, mentre la Paoletti Tangheroni, sostenuta da Pdl, Lega Nord, Monarchici ed una lista civica, per il ballottaggio era sostenuta anche da Udc e Destra; il candidato della Sinistra Arcobaleno, Carlo Scaramuzzino, aveva raggiunto il 9,47%. Il nuovo sindaco succede a Paolo Fontanelli, neoeletto alla Camera nelle liste del Pd, alla guida del Comune per due mandati.

Viterbo
Vittoria schiacciante a Viterbo per il candidato a sindaco del Pdl Giulio Marini (62,1%) sul suo avversario democratico Ugo Sposetti (37,9%).

Affluenza ai seggi
L’affluenza ai seggi degli elettori nei comuni capoluogo per i ballottaggi relativi alle elezioni dei sindaci è in netta crescita. A Sondrio si passa dal 67,4% del primo turno al 79,8% del ballottaggio; a Vicenza dal 63,7 all'81,1%; a Udine dal 59,5 al 77,3%; a Massa Carrara dal 62,7 all'82,5%; a Pisa dal 56,2 al 79,8% e Viterbo dal 69,1 al 85,7%.

Province: al Pdl cinque su quattro
Il centrodestra si aggiudica le elezioni provinciali per 5 a 4. Le province di Varese, Udine, Asti, Catanzaro e Foggia vanno al centrodestra. Le province di Benevento, Vibo Valentia, Massa Carrara e Roma vanno al centrosinistra. Ribaltone solo nella provincia di Foggia che passa dal centrosinistra al centrodestra. Nella provincia di Roma il candidato della sinistra Nicola Zingaretti (Pd) vince con il 51,4% dei voti. Aldredo Antoniozzi, del Pdl, si ferma al 48,5%. Ad Asti la candidata del Pdl Maria Teresa Armosino ha vinto col 58% dei voti mentre il candidato del Pd Roberto Peretti si è fermato al 41,8%. L’ex sottosegretario all’Economia ed esponente del Pdl prende così il posto di Roberto Marmo, sempre del Pdl. A Catanzaro per la quarta volta consecutiva da quando esiste l’elezione diretta del presidente della Provincia vince il centrodestra. Dopo Giuseppe Martino (1995-1999) e Michele Traversa (1999-2004 e 2004-2008) ora tocca a Wanda Ferro. Netta la vittoria della candidata del Popolo delle libertà (59,7%), contro Pierino Amato, candidato del Partito democratico. Massa Carrara: il candidato del Pd Osvaldo Angeli conquista la presidenza della Provincia con il 55% dei voti battendo il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi fermatosi al 44,6%. Foggia: il nuovo presidente della provincia di Foggia è Antonio Pepe, candidato del Pdl. Pepe ha ottenuto il 54,028%. Paolo Campo, candidato del Pd ha ottenuto, invece, 112.701 voti per un totale di 45,971.

Affluenza in netto calo Secondo il dato definitivo

fornito dal Viminale, alle comunali ha votato il 62,497% degli aventi diritto contro il 76,053% del primo turno. Alle provinciali invece ha votato il 54,998% degli aventi diritto contro il 73,587% del primo turno.  

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