Concordia, il sogno spezzato di William e Dayana

Piccola, con i capelli a caschetto e gli occhi castani: una vita spezzata sulla nave dei sogni. La crociera avrebbe dovuto essere una festa per Williams Arlotti e la piccola Dayana

Concordia, il sogno spezzato di William e Dayana

La crociera nel Mediterraneo avrebbe dovuto essere un momento di gioia e ritrovata felicità. Il sapore dolce del premio alla fine dei mesi difficili della lunga convalescenza per un doppio trapianto. Avrebbe dovuto essere una festa per Williams Arlotti, riminese 36enne, e la piccola Dayana. Ma si è trasformata in una festa spezzata, tragicamente, dal naufragio della Costa Concordia contro gli scogli dell’Isola del Giglio.

Il padre e la figlia di soli cinque anni si erano imbarcati venerdì 13 gennaio a Civitavecchia insieme alla compagna di Williams, Michela Maroncelli, 32enne originaria di Villa Verucchio. Solo la donna si è salvata e ha fatto ritorno a casa. "Tutti e tre, Williams e Dayana e Michela - spiegava nelle ore successive al naufragio la cugina dell’uomo, Sabrina Ottaviani -sono andati avanti e indietro. Erano dalla parte dove la gente si è salvata, poi li hanno fatti andare dall’altra, quella che poi ha iniziato a inclinarsi. Se ne sono accorti e sono tornati indietro: la bimba è scivolata, il babbo con lei".

Un incubo aggravato dalle condizioni di salute di Arlotti perché è diabetico. La Ottaviani aveva raccontato che "tre o quattro anni anni fa ha subito un trapianto di due organi e deve prendere farmaci salvavita diverse volte al giorno, ogni tre ore". Non solo. All'uomo mancava anche il giubbotto salvagente. In un primo momento "non avevano il salvagente, nessuno dei tre: dopo lo hanno chiesto a uno con la divisa della nave e gliene ha portati due. Allora se lo sono messi la compagna di mio cugino e la bimba".

Subito dopo il naufragio la mamma di Dayana, Susy Albertini, aveva cercato fino all’ultimo sperando di riabbracciare la piccola. "Fatemi salire per ritrovare mia figlia. A me risponderà", aveva chiesto ai soccorritori appena arrivata davanti al relitto. "Continuate a cercare la mia bambina, non fermatevi; portatemela. È una bambina molto allegra, molto vivace e brava, una bambina stupenda e la voglio rivedere: giovedì mattina l’avevo accompagnata all’asilo, era allegra come sempre. Si era preparata la valigia da sola con i vestiti più belli da portare in vacanza. Chiedo a chiunque abbia visto qualcosa di parlare per darci una mano a ritrovarla". Un appello raccolto da una naufraga di Terni che aveva riferito di avere riconosciuto la piccola da una foto apparsa in televisione e di ricordarla senza salvagente e con un cappotto scuro da adulto addosso insieme ad una coppia spagnola. Spiraglio di speranza, richiuso in fretta.

Come si era richiuso in fretta lo spiraglio aperto dalla nonna materna che aveva scorto, in una trasmissione televisiva, il volto di una bambina che le aveva ricordato la nipotina. Piccola, con i capelli a caschetto e gli occhi castani: una vita spezzata sulla nave dei sogni.

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