Il pio Giulio ha ottenuto quello che cercava: ieri mattina, prim’ancora della Santa Messa, aveva già incassato la benedizione dei vescovi. Nel nome del padre, del figlio e della lotta all’evasione fiscale: «Promossa la strategia Tremonti», scriveva infatti l’ Avvenire in prima pagina a caratteri cubitali, sotto un titolo dedicato alla nuova crociata tributaria di santa madre Chiesa. Il giorno prima il ministro dell’Economia aveva rilasciato un’intervista a doppia pagina proprio al quotidiano della Cei. Una scelta non casuale, evidentemente: era quella la sua prima uscita politica su un quotidiano, dopo giorni di silenzio. Perché privilegiare proprio l’ Avvenire ? È chiaro: voleva il condono delle gerarchie ecclesiastiche. E l’ha subito ottenuto. Ego te absolvo ... Per penitenza tre Pater, quattro Ave Maria e due dichiarazioni anti Berlusconi.
Non è difficile no? Il pio Giulio, come un novello san Paolo convertito sulla strada di Bagnasco, ha scoperto la bellezza della lotta all’evasione.Alleluia.Osanna nell’alto della finanza. Una vita da commercialista a cercare di non far pagare le tasse al prossimo, una vita da editorialista a raccontare che l’unico modo per far pagare le tasse al prossimo è abbassare le aliquote, tre anni da ministro a non fare un’ostia (con rispetto parlando) per combattere chi non paga le tasse, e adesso zac, illuminato dalla parola del Vangelo secondo il Vaticano ha scoperto che la priorità è la lotta all’evasione. Beh, che dire? Meglio tardi che mai. Se frequenta ancora un po’ i corsi in parrocchia c’è il rischio che scopra persino le virtù della buona educazione.
Comunque la linea è chiara: il pio Giulio sta con i buoni (che sarebbero i vescovi e le banche, pensate un po’) contro il condono. Dall’altra parte ci sono i cattivi, cioè tutti quelli che vogliono il condono. Si dà un gran daffare il catecumenale della Valtellina: parla con Bossi e lo convince a intervenire, fa fuoco e fiamme con Letta mentre il premier sta in Russia, si trasforma in una specie di Vincenzo Visco al sapor di bresaola e vin santo minacciando intrusioni nei conti correnti di tutti gli italiani. Ma sì,certo:nulla deve sfuggire all’occhio lungo del grande fratello fiscale, tutto dev’essere tracciabile, identificabile, guerra totale al pagamento in contanti. A meno che, naturalmente, si tratti di pagare l’affitto della casa di Milanese...
Va beh, che ci volete fare? La Chiesa insegna l’indulgenza. Del resto tutti i grandi santi hanno avuto le loro debolezze. E dunque Tremonti, con la benedizione dei vescovi, si appresta ad essere un santo grandissimo. Difficile dire quale sia il suo obiettivo, però di sicuro ormai vive come un corpo estraneo dal resto della maggioranza: negli ultimi giorni non ha fatto altro che rimarcare la sua diversità rispetto al Pdl. Ha cominciato a Bruxelles con l’infelice battuta sulla Spagna, di fatto invocando le dimissioni di Berlusconi (salvo smentita di prassi e nemmeno troppo convinta). E poi è andato avanti. Il capogruppo Cicchitto propone il condono? Lui lo boccia. Il ministro Romani pensa al piano di sviluppo? Lui lo blocca. Non che negli anni precedenti abbia mai fatto davvero gioco di squadra. Ma adesso siamo arrivati davvero al punto estremo. Il pio Giulio ha scelto evidentemente di andare per la sua strada, tutto solo come un beato eremita. Che Dio (e la Cei) l’abbiano in gloria.
Quale sia la direzione verso cui sta camminando il convertito di Bagnasco, però, è difficile dire. Emmaus? Cafarnao? Pisanu e Scajola? Non si sa quanto la conversione di Tremonti sia anche una convergenza con i malpancisti del Pdl, non si riesce per ora a capire bene che cosa si muova nelle sagrestie dei vescovi e della politica, se il nuovo soggetto cattolico auspicato dal mondo ecclesiastico sia davvero in gestazione e se il commercialista della Valtellina si candidi a rappresentarne il cervello economico. Certo: i segnali ci sono tutti. Ieri, per esempio, rispondendo a Bolzaneto a una domanda, il cardinal Bagnasco ha escluso l’esistenza di un«suo»partito.Il che fa subito nascere il sospetto perché, come è noto, excusatio non petita ... ( e i vescovi sanno bene il latino).
Per il momento, però, la situazione è fluida, tutta in divenire, anzi in Avvenire . I fatti certi sono pochi. Di sicuro all’interno del Pdl c’è un partito dello sviluppo che vorrebbe rilanciare l’economia, magari anche grazie al gettito generato da un condono. E di sicuro c’è il pio Giulio che si oppone a tutto questo. Di sicuro c’è che i cattolici sono in movimento, come le ripetute interviste di Formigoni e l’uscita di Bagnasco confermano. E di sicuro c’è che Tremonti s’isola dalla sua maggioranza e fa il solitario, ottenendo la benedizione della Chiesa.
Tutto qui, ma è già abbastanza strano. A cominciare proprio da quest’ultimo fatto: un tempo la Chiesa di fronte a una scelta come questa avrebbe reagito in modo diverso. Non hanno sempre detto che a fare il solitario si rischia di diventare ciechi?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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