«Così Bruxelles viola la sacralità della vita»

«Non esiste nessuna ragione per operare una distinzione morale tra un embrione all’inizio della sua vita e dopo l’impianto nel grembo materno o dopo 14 giorni. La dignità umana non dipende, e non deve essere resa dipendente, da decisioni di altri esseri umani». La Commissione degli Episcopati della Comunità europea (Comece) condanna duramente l’ipotesi di autorizzare la ricerca sulle staminali embrionali. I vescovi europei ricordano che «ogni vita umana comincia dal suo concepimento e ha bisogno di particolari cure se è creata fuori del corpo umano. La vita umana non deve essere strumentalizzata».

«L’uso e la distruzione di embrioni umani è materia che tocca l'inviolabilità e la dignità della vita umana e che riguarda le convinzioni di molti cittadini dell’Unione, la Ue stessa ha il dovere morale di astenersi dal promuovere questo tipo di ricerche vietate in molti Stati membri e non interferire con le delicate decisioni nazionali su questa materia violando il principio di sussidiarietà».

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