Si apre martedì la «Build UP Expo», dedicata al mondo dellarchitettura e delle costruzioni (dal 6 al 10 febbraio a Fieramilano a Rho). Una rassegna che debutta in un momento di grande dinamicità e profonda evoluzione di questo particolare mondo: rinnovamento urbano, dialettica sulla cultura progettuale, sfida nellhigh tech, qualità ambientale, energia. Un contesto certamente stimolante che la manifestazione riesce a indagare nella sua interezza, grazie anche a un ricco comitato scientifico nel quale spicca il nome dellarchitetto Cesare Casati. Ledilizia sarà presente con i prodotti di oltre seicento espositori, e per la prima volta in Italia essa sarà «sposata» ai progettisti. Numerosi gli eventi e le iniziative culturali.
Tra queste va citata quella dellOccam, osservatorio affiliato allOnu, che punta sullaiuto ai villaggi più sperduti del mondo, mediante un collegamento satellitare, con i grandi specialisti nei settori dellenergia, della salute, dellagricoltura... Poi lUia, che rappresenta 1.500.000 architetti nel mondo e che espone 40 progetti internazionali: iniziativa che il prossimo anno sarà tenuta a Torino. Quindi lAIA Europa, associazione che raccoglie tutti i 150mila architetti statunitensi (pensate che in Italia sono 120mila e 75mila in Francia!) e propone una rassegna sul tema «Americani a Milano». Quindi lAla, lassociazione vicentina che assegnerà il premio Dedalo Minosse al committente di unopera, e non al progettista. Infine la «Casa dellArchitettura a Roma», voluta dal sindaco Veltroni, che presenta tre riflessioni sul rapporto tra la capitale e il mondo della progettazione.
«Architetti no stop» è invece una iniziativa che vede ogni giorno cinque architetti, per il tempo di unora ciascuno, presentare il loro lavoro e le loro proposte, dando vita al dibattito con il pubblico e discutendo su immagini, modelli e teorie progettuali.
A far da contrappunto alla manifestazione «Build UP Expo», quale momento di riflessione, approfondimento e analisi del progetto città contemporanea, sarà il convegno dal titolo Idoli, dei e mostri articolato su due giornate: giovedì in programma «Lo stregone del villaggio», dove si tratterà di comunicazione, di potere e gestione degli spazi, evidenziando le figure dei nuovi stregoni chiamati a mediare tra apertura alla globalità e fedeltà alla tradizione nel quadro di rinnovamento delle città; tra i relatori, il più grande specialista di robotica di cantiere, Alberto Rovetta, Luoi Li, segretario della Biennale di Pechino e Samitaur Smith, creatore in California della straordinaria Culver City; venerdì invece il tema sarà quello della città visibile e di quella vivibile: la dialettica tra centri storici e periferia, tra privato e collettivo, tra profitto e servizio. Relatori deccezione anche in questo caso, tra i quali si distingue Miguel Angel Roca, il progettista che ha diviso la città di Cordoba in Argentina in ben otto agglomerati da 150mila abitanti, separati tra loro da grandi parchi, facendone una città tra le più belle del mondo.
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