Costa Crociere vara a Genova il primo «palazzo ecologico»

Costa Crociere vara a Genova il primo «palazzo ecologico»

di Ferruccio Repetti

È sempre più tirato per la giacca, il presidente di «Costa Crociere» e neo Cavaliere del Lavoro Pier Luigi Foschi, da quelli che insistono a chiedergli di «riportare a Genova la compagnia». Come se Costa Crociere, che per definizione e vocazione traccia rotte marittime e aziendali internazionali, se ne fosse mai andata, da Genova! Piuttosto, è Genova che non fa granché per trattenerla, ma questo è tutto un altro discorso. Totalmente, convintamente «genovese», dunque - anche se, com’è logico, non in senso localistico - Costa Crociere è sempre stata, anche dopo il passaggio al gruppo Carnival. E ancora una volta riconferma la sua genovesità, adesso, agli scettici a oltranza, inaugurando la nuova sede in Piccapietra: un palazzo completamente ristrutturato, 10mila metri quadrati di superficie utile, grandi vetrate, giardini pensili, 12mila led che irraggiano di volta in volta messaggi luminosi di alta spettacolarità. Ma soprattutto, un edificio «a impatto zero», nel senso di un’attenzione specifica alle emissioni nocive o semplicemente meno compatibili dal punto di vista ambientale, a uso e consumo di chi lavora all’interno e della città ospitante.
Questo ha comportato un investimento di 30 milioni di euro, un po’ tanti per pensare che la società croceristica - forte di 25 navi in mare, altre quattro in costruzione, oltre due milioni di clienti, 2 miliardi e seicento milioni di euro di fatturato e 2mila dipendenti, di cui 700 nel capoluogo della Liguria - faccia un regalo a Genova per lasciare soltanto un bel ricordo. «No, Costa qui rimane e qui si sviluppa - sottolinea Foschi, che ha di fronte, e fa felici, il sindaco Marta Vincenzi e l’assessore provinciale Milò Bertolotto -. D’altronde, far capolinea a Savona invece che ai moli della Lanterna vuol dire essere distanti non più di 18 miglia da qua...». Una bella bacchettata al provincialismo, si direbbe. Ma rimane l’unica, nel giorno di festa per l’inaugurazione del palazzo che, all’insegna della «trasparenza», con tutte quelle vetrate scintillanti, sarebbe bello se fosse anche aperto all’esterno e non solo ai dipendenti e agli interlocutori occasionali. Insomma, sarebbe bello che i cittadini genovesi, e perché no anche i turisti, potessero osservare il palazzo Costa dall’interno, ne respirassero in qualche modo l’atmosfera, il gioco di luci, e magari anche quelle piante ornamentali che invece di essere tristissimi pennacchi di stoffa sono autentiche composizioni studiate per contribuire alla depurazione dell’aria. Roba ideata dallo Studio di Marcello Albini, dall’ingegner Ettore Dellepiane, dall’architetto Antonella Pugno, da uno staff di tecnici e maestranze specializzate, ma innanzi tutto voluta, fortissimamente voluta da Foschi e Compagnia. Altro che andarsene via, ce ne fossero di imprese che guardano a Genova con questi occhi! Certo, mica Genova può dimostrarsi matrigna.

Tanto per dire, potrebbe rendere disponibile l’accosto di Ponte Parodi in termini di anni, anziché di decenni, vero signora sindaco? E allora, forse, anche l’edificio nuovo della Costa Crociere potrà fare effetto domino, «contagiando» altri investimenti, e, chissà, anche qualche ritorno a casa. Per dialogare, come per litigare, bisogna essere in due. Costa Crociere ha parlato chiaro e forte, ora Genova deve rispondere a tono. Ma non per litigare, o tirare sempre e solo per la giacca...

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica