Non è facile crescere. Non lo è mai stato. Ma oggi la vita dei minori è l'anticamera dell'inferno, assediati come sono da pericoli d'ogni tipo. Mille insidie ne minano ogni passo, anche il più innocente: dalla televisione al mirabolante mondo di internet. Da una scuola divenuta Cenerentola dei finanziamenti pubblici all'oratorio che certo non rappresenta più l'antidoto e lo scudo a prova di bomba. Questo, senza contare che i pericoli maggiori si annidano tra le mura domestiche, dove la violenza di genitori bruti è la punta di un iceberg nel quale i figli sempre di più sono diventati terreno di battaglia di genitori in lite perenne. O, quando va bene, semplicemente in ansia oltre ogni ragionevolezza.
Crescere in un mondo così, dove persino immaginare il futuro è un esercizio virtuale, non è bello. Anzi, è profondamente ingiusto. È perciò un bene che il Salone della Giustizia - si apre a Roma da oggi a domenica - offra sabato prossimo un interessante dibattito sul ruolo che la pediatria, la scuola, la politica e la Chiesa hanno e possono avere nella «Tutela dei minori».
Organizzato dalla senatrice del Pdl Alessandra Gallone, che non ha mai lesinato sforzi nella difesa di questa classe dei «più deboli» in assoluto, il convegno garantisce un parterre di grande rilievo, mettendo assieme esperti dell'Unicef e pediatri (Giovanni Corsello è il vicepresidente della Società italiana di Pediatria, Corrado Moretti il direttore del dipartimento di Pediatria dell'Università La Sapienza), il Provveditore agli Studi di Milano, Giuseppe Petralia, il vicesindaco di Roma, Sveva Belviso, la senatrice radicale Donatella Poretti oltre che, naturalmente, la Gallone.
Ma la novità e l'interesse peculiare di questo incontro - che sarà coordinato dalla giornalista del Messaggero Carla Massi, che da decenni si occupa del tema - consiste soprattutto nella volontà di ascoltare chi è in prima linea nella vita reale, chi si occupa dei problemi legati alla difesa dei nostri piccoli non in via teorica, e spesso in maniera del tutto volontaria. È il caso, per esempio, dell'Associazione dei padri separati (ci sarà il giornalista Rai Tiberio Timperi), perché impedire a un papà di vedere il proprio figlio non è una spiacevole ripicca delle mamme vendicative, ma una vera e propria violenza fisica e psicologica nei confronti dei figli. Così saranno presenti e battaglieri come sempre Fabio Nestola, portavoce degli Stati Generali della Giustizia Familiare, e Marino Maglietta, presidente dell'associazione Crescere Insieme, che di questa profonda ingiustizia che si annida nella nostra legislazione (e giurisprudenza) su separazioni e divorzi conoscono ogni piaga e ogni zona d'ombra. E da anni si battono (finora inutilmente) perché le leggi vengano modificate e le violenze ai minori - attraverso l'ostracismo che viene perpetrato nei confronti dei padri - limitate.
E che dire di Anna Rita Cattò, dell'associazione Figli per i Figli, che porta avanti la propria esperienza personale di figlia di separati per impedire che ingiustizia si sommi a ingiustizia, di generazione in generazione? O di Luigifranco Zoena, un architetto napoletano che si è votato da qualche anno a prosecutore dell'opera del grande Eduardo De Filippo, nella difesa degli scugnizzi? La sua associazione Euforika Napoli, che si avvale di personaggi di vitalità ed entusiasmo inesauribili (come Rosario Gargiulo, per esempio) concretamente organizza corsi per aprire uno spiraglio lavorativo alla gioventù abbandonata.
Infine, gli esperti del diritto, come Matteo Santini, presidente nazionale del Centro Studi e Ricerche del diritto della famiglia e die minori, l'avvocatessa cassazionista Lucrezia Martino, la pm bergamasca Carmen Pugliese, e Lucilla Anastasio, avvocatessa dell'associazione dei Mediatori familiari.
Si tratterà di ascoltare, dunque. Magari di proporre soluzioni concrete per ridurre il carico di soprusi e violenze che sta sulle teste dei nostri figli.
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