La pena per aver accoltellato quasi a morte un poliziotto, averne ferito altri due e alcuni passanti, aver attentato alla sicurezza dei trasporti, false attestazioni sull'identità e aver avuto con sé un coltello è di 12 anni e 2 mesi. Questa è la condanna inflitta dal gup di Milano Silvia Perrucci a Hasan Hamis, il 37enne che nella notte tra l'8 e il 9 maggio, alla stazione di Lambrate a Milano, tentò di uccidere l'agente Christian Di Martino, che si salvò solamente grazie alla bravura del trauma team dell'ospedale Niguarda di Milano. I suoi legali hanno scelto per lui il trito abbreviato.
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La gup ha condannato Hasan Hamis anche all'espulsione dall'Italia dopo aver scontato la pena e al pagamento immediato di una provvisionale da 5mila euro. "Non possiamo dirci soddisfatti, perché Di Martino andrà in giro tutta la vita con un rene solo e non essendo prevista la copertura assicurativa non prenderà un euro essendo l'imputato nullatenente", ha commentato l'avvocato del poliziotto, Massimo Del Confetto. L'ispettore sta bene, ha spiegato il legale, "spera di rientrare nel servizio attivo di polizia. La questione non è essere soddisfatti o meno della pena, perché comunque nessuno restituirà la dignità della vita al mio cliente".
Ma c'è un nodo che l'avvocato di Di Martino ci ha tenuto a chiarire. "Non esiste alcuna tutela patrimoniale per gli accadimenti durante il servizio", ha concluso il legale. Di diverso avviso le dichiarazioni del legale di Hamis, Tiziana Bacicca: "Ci riteniamo soddisfatti, chiaramente aspettiamo le motivazioni per valutare se fare impugnazione". La pena inflitta dal gup è inferiore rispetto a quella richiesta dalla pubblica accusa, ossia 13 anni e 4 mesi di reclusione, anche perché il marocchino era già noto alle forze dell'ordine con altri alias e con precedenti per reati contro le persone, il patrimonio e resistenza a pubblico ufficiale. L'imputato era presente in aula ma, com'è suo diritto fare, ha chiesto di non essere ripreso e fotografato.
Ora si attende il procedimento in sede civile, dove probabilmente si andrà per discutere il risarcimento di 150mila euro chiesto dalla difesa del poliziotto per i danni subiti. Tuttavia, essendo il marocchino nullatenente, è difficile che si arrivi a un esito positivo.
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