Arrestato Andrea Piscina, speaker radiofonico: così adescava i minori online

Nella memoria del telefonino le immagini in miniatura delle videochiamate che il 25enne avrebbe effettuato. Sarebbero stati proprio questi fermo immagine a tradirlo

Arrestato Andrea Piscina, speaker radiofonico: così adescava i minori online
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Emergono nuovi particolari dall'indagine a carico dello speaker radiofonico Andrea Piscina, arrestato in seguito a un'inchiesta del pm di Milano Giovanni Tarzia per produzione di materiale pedopornografico e violenza sessuale. Ad anticipare la notizia, confermata da fonti investigative, è stato il Corriere della Sera. Da quanto ricostruito e riportato nel provvedimento di custodia cautelare, all'interno dei dispositivi elettronici del 25enne sarebbero state trovate oltre mille immagini e chat di contenuto pedopornografico. L'uomo, stando alle indagini, avrebbe intrattenuto rapporti, anche attraverso videochiamate, con bambini tra i 9 e i 14 anni, adescati sul web fingendo di essere una bambina di nome Alessia. Piscina, ogni volta, avrebbe promesso di sbloccare la propria telecamera e farsi vedere nuda dai minori online, provocandoli in questo modo a compiere atti di autoerotismo.

La vicenda

Un mese fa c'era stata una perquisizione a casa dello speaker di Radio Rtl 102.5 da parte dei carabinieri, i quali avevano sequestrato il cellulare e altri apparecchi elettronici del 25enne. A quanto pare, Piscina avrebbe cancellato tutte le attività multimediali contenute sul telefonino, anche se una traccia era rimasta. Nella memoria dello smartphone sembra siano state salvate le immagini in miniatura delle videochiamate che lo stesso speaker avrebbe effettuato. Sarebbero stati proprio questi fermo immagine a tradire Piscina. La riscostruzione degli inquirenti è minuziosa. Sotto falso nome femminile il 25enne avrebbe attirato i minori in una trappola. I ragazzini, convinti di dialogare con una loro coetanea, sarebbero stati indotti a compiere atti di autoerotismo mentre venivano registrati a loro insaputa.

L'accusa

Da qui la doppia accusa del pm che ha portato all'arresto dello speaker. A Piscina sono contestati i reati di produzione attestata dai miniaturizzati fermo immagine ritrovati nei metadati del telefonino e quello più grave di violenza sessuale. A convincere il giudice che nei confronti del 25enne si doveva procedere con la custodia cautelare è stata la vicenda legata alla denuncia dei genitori di un minore di 13 anni che lo speaker avrebbe conosciuto nella polisportiva dove svolgeva una seconda attività.

La violenza sessuale

La decisione da parte del pubblico ministero di formulare l'accusa di violenza sessuale è scaturita, nonostante sembra che ci fosse il consenso delle vittime, dal raggiro che avrebbe messo in atto Piscina fingendosi donna e ingannando in questo modo i minori adescati. Dopo l'arresto, Radio Rtl 102.

5 ha fatto sapere, attraverso un comunicato stampa, di non essere a conoscenza delle indagini a carico dello speaker che è stato sospeso, in via cautelativa, dallo svolgere qualsiasi attività legata all'emittente radiofonica in attesa che si faccia chiarezza sulla delicata vicenda.

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