
Alberto Stasi ha ottenuto la semilibertà. Lo ha deciso il Tribunale di Sorveglianza di Milano. Il 41enne, condannato in via definitiva nel 2015 a 16 anni per l'omicidio di Chiara Poggi nel 2007 a Garlasco, potrà stare fuori dal carcere parte del giorno, non solo per lavorare ma anche per attività di reinserimento sociale, e dovrà tornare la sera a Bollate. La notizia della concessione della semilibertà ad Alberto Stasi è arrivata a casa Poggi, a Garlasco, con il telegiornale regionale. La madre di Chiara, Rita Preda, si prepara all'ennesimo assedio di tv e giornali, ma ancora una volta non si sottrae a un primo, telegrafico commento: "L'abbiamo saputo poco fa - dice contattata telefonicamente dall'ANSA -. Proviamo solo, ancora una volta, tanta amarezza. Speriamo solo di non incontrarlo mai".
La decisione della Sorveglianza arriva oggi dopo l'udienza di lunedì 9 aprile quando la Procura generale di Milano, attraverso la sostituta pg Valeria Marino, ha chiesto il rigetto della misura e, in subordine, un rinvio del procedimento per valutare le circostanze riguardanti l'intervista televisiva a Le Iene andata in onda lo scorso 30 marzo, e rilasciata durante un permesso premio ma senza l'autorizzazione del magistrato della Sorveglianza.
Un elemento che, insieme all'assenza di ravvedimento del condannato (non necessario per chiedere la misura), ha comunque portato al parere positivo dei giudici che hanno così accolto la richiesta della difesa di Stasi.
Si tratta di un altro passo verso la completa libertà: per il 41enne, che da tempo lavora fuori dal carcere, è sempre più vicino il fine pena (nel 2028 considerando gli sconti). Inoltre Stasi resta concentrato sui passi che la Procura di Pavia sta muovendo contro Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, indagato per l'omicidio (in concorso) di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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