"Chi sbaglia impara": condannati i rapper che avevano sfregiato il Sacrario di Redipuglia

Justin Owusu e Mattia Piras sono stati condannati per aver ballato sui gradoni del Sacrario Militare di Redipuglia in cui riposano 100mila soldati italiani

"Chi sbaglia impara": condannati i rapper che avevano sfregiato il Sacrario di Redipuglia
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Il rap sui gradoni del Sacrario Militare di Redipuglia è stato condannato il via definitiva dalla Corte di Cassazione. È arrivata al termine la vicenda partita nel 2017, quando il rapper di origini ghanesi, Justin Owusu, e il suo collega Mattia Antonio Piras, decisero di registrare un videoclip musicale proprio nel cimitero monumentale di Redipuglia, in Friuli-Venezia Giulia, dove riposano le spoglie di oltre 100mila soldati italiani caduti durante la prima guerra mondiale. Il video "Csi: Chi sbaglia impara" venne condiviso su YouTube e scatenò l'indignazione di molti, fino ad arrivare alla querela con l'accusa di violazione dell’articolo 408 del Codice penale per vilipendio delle tombe.

Il sacrario, per quanto monumentale, è a tutti gli effetti la tomba dei soldati italiani, il luogo di sepoltura delle spoglie di migliaia di uomini che hanno combattuto per la Patria. E come tale merita rispetto. La difesa di Piras sostenne, invece, che "quella fattispecie di reato non ha nulla a che fare con quanto fatto da Owusu e Piras, poiché le registrazioni non avevano assolutamente un intento denigratorio nei confronti dei caduti". Piuttosto, aggiunse, "si può discutere se si trattasse di una forma d’arte, che può piacere o meno ma non ha rilevanza penale, o di una mera 'pagliacciata', come definita dal procuratore generale".

Evidentemente, in quel balletto sulle tombe dei militari nemmeno il Palazzaccio ci ha visto una forma d'arte, tanto che ha confermato la condanna a 8 mesi per Owusu e a 6 mesi per Piras. Quando i giudici della Corte d’appello di Trieste, nel luglio 2023, emisero la sentenza di condanna, l'avvocato sostenne che vi fossero state motivazioni etniche dietro: "Sono sicuro che il trattamento sarebbe stato ben diverso se a girare il video fosse stato un gruppo di danzerini friulani con ai piedi i tradizionali scarpèts". Non si potrà avere contezza di quanto detto dall'avvocato, in quanto finora non sono emersi video di esibizioni folkloristiche o di qualunque altra specie sui gradoni del Sacrario Militare. "Sul Sacrario sono stati realizzati concerti e manifestazioni artistiche ma tutte hanno avuto l’autorizzazione a seguito di apposite richieste e di controllo da parte delle autorità preposte", dichiarò il consigliere regionale Antonio Calligaris, all’epoca dei fatti sindaco di Fogliano Redipuglia.

Il sindaco Cristiana Pisano, nel luglio 2023, difese la sentenza della Corte d'appello di Trieste, ricordando la natura sepolcrale nel monumento e le regole ferree del luogo: "se sul Sacrario, che ricordiamolo è un cimitero, per esempio non è permesso andare con il cane né in bicicletta, figuriamoci fare i balletti rap. L'articolo del Codice penale che si riferisce a quel tipo di violazione parla chiaro: al luogo si deve adeguato rispetto".

Oggi, a fronte della conferma della Cassazione, c'è piena soddisfazione da parte di Paola Chiesa, deputato e capogruppo della Commissione Difesa dell'attuale legislatura: "Vittoria! La Corte di Cassazione conferma la condanna per vilipendio di tombe a Justin Owusu, rapper di origini ghanesi che nel 2017 ballò e cantò sui gradoni del Sacrario Militare di Redipuglia".

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