Una nuova trattoria al posto del locale che ha agitato il mondo della cultura di Milano. Chiuderà tra pochi giorni, il 30 gennaio, il Trottoir alla Darsena, al centro di uno degli spazi che, anche grazie a quel locale, è letteralmente rinata negli ultimi anni. La notizia non è nuova, la concessione è scaduta nel 2022 e nel 2023 è stato espletato un bando per assegnare in concessione per 12 anni tre ex caselli daziari di sua proprietà, tra i quali quello su due piani (più uno interrato) di 335 metri quadri in piazza XXIV Maggio. E l’associazione Le Trottoir Actionart, che ha gestito il locale per 32 anni, è arrivata ultima su undici società che hanno partecipato il bando. A vincerlo è stata la società Taboga Sas di Cesare Eugeno Dente, che trasformerà il locale in una trattoria. L’ennesima di Milano, che forse avrebbe avuto più bisogno che il Trottoir continuasse a esistere.
Fatto sta che il 30 gennaio il Trottoir tirerà giù le serrande per non riaprire più. Almeno non là. Finisce così la storia lunga tre decenni e un pezzo di un locale che negli anni si era trasformato in una specie di Café Flore milanese, con un ricco calendario di mostre, di presentazione di libri, di dialoghi, di concerti, di dj set che animavano la piazza e per assistere alle quali arrivava gente da tutta la città. Tra i più assidui frequentatori del locale c’era anche lo scrittore e giornalista Andrea G. Pinketts, che lo aveva trasformato in una sorta di ufficio pubblico personale e che era diventato talmente iconico del Trottoir che i suo funerali, a fine 2018, dopo la sua prematura morte per un tumore alla gola, si erano svolti nella basilica di Sant’Eustorgio, a un tiro di schioppo da là.
Ora sul sito del locale si legge uno struggente addio con l’invito a partecipare agli ultimi eventi, dal 24 al 26 gennaio: “Le luci stanno per spegnersi – scrive la titolare Michelle Vasseur – prima però di dirci addio e dirvi grazie, nello stile vivo, vulcanico, gioioso de Le Trottoir, ci sarà una tre giorni no-stop di musica, performance, film, talk -di tutte le persone che si sono avvicendate e hanno trovato rifugio, ascolto, ispirazione nel cafè, come ai tempi delle avanguardie nelle quali idee, amori, incontri e complicità nascevano davanti a un bicchiere di Assenzio, a un tè o davanti a una pinta di birra”. Vasseur lamenta ancora una volta l’indifferenza del Comune che, “nonostante le lettere di protesta di artisti, docenti e intellettuali, ha ignorato sia il ruolo di riqualificazione della zona avuto da Le Trottoir, sia la storia epica di un locale entrato in film, quadri e romanzi, sia il vuoto di socialità che si verrà a creare depauperando ulteriormente la città”.
Purtroppo le logiche dei bandi pubblici sono spietate. Quello del Comune di Milano per l’assegnazione in concessione d’uso dell’ex casello daziario “ubicato in piazza XXIV Maggio n.1 lato Est”, che è stato espletato assieme alle altre due strutture simili in piazza Cinque Giornate, prevedeva due categorie di punteggio: 60 centesimi per la valutazione dell’offerta tecnica e 40 per la proposta economica al rialzo rispetto a una base di 44.987 euro. A vincerlo è stata la Taboga Sas di Cesare Eugeno Dente (55 dipendenti e un fatturato di 4,3 milioni di euro), già titolare dell’Osteria del Binari in via Tortona, che ha primeggiato grazie al più alto punteggio di offerta tecnica (52) visto che la sua offerta economica, pari a 97mila euro di canone annuo, è stata inferiore a quella dei tre concorrenti che si sono classificati alle sue spalle, la JDG (101mila), la Il Magenta Srl (100mila) e la Cafè G Srl (100mila). Tra i concorrenti battuti anche la Rovagnati Retail, facente capo al salumificio di Biassono. L’associazione Le Trottoir Actionar è finita tristemente ultima tra le 11 società che hanno presentato un’offerta, a causa del basso punteggio attribuito alla valutazione tecnica del progetto (35) e a un’offerta economica ritenuta insufficiente (60mila).
In questo modo
la Direzione Demanio e Patrimonio (area Patrimonio immobiliare) del Comune di Milano sembra fare una scelta di campo piuttosto chiara. L’ennesima trattoria “nuova con effetto vecchio” è meglio dei concerti e delle mostre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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