L'addetta alla sala controllo delle Ferrovie che la tragica notte del 30 agosto era in servizio a Chivasso è Vincenza Repaci, 25 anni, da due in servizio dopo aver concluso il corso di abilitazione ad Alessandria. Dai colleghi viene definita come una professionista scrupolosa nel suo lavoro e lo dimostrano anche le disposizioni precise, quella notte, date ad Antonio Massa, l'addetto di Rfi che aveva il compito di "scortare" gli operai nel cantiere. Per tre volte Repaci ha detto a Massa che il cantiere non poteva essere aperto perché doveva ancora passare un treno, che era in ritardo, e che gli operai avrebbero avuto una finestra operativa dopo mezzanotte e prima dell'una e trenta, quando sarebbe passato il terzo treno di quella notte.
Vincenza Repaci è originaria della Val di Susa e nei giorni immediatamente successivi alla tragedia è andata in ferie per smaltire quell'enorme choc. Lei, infatti, era al telefono con Massa quando il treno ha travolto gli operai. Ha sentito lo schianto in diretta, quei rumori devastanti che hanno squarciato il silenzio di una notte qualsiasi nella provincia di Torino. "Mia figlia non c’entra nulla con quello che è successo, lei ha fatto il suo lavoro. Noi non c’eravamo quando è avvenuto l’incidente. Ero preoccupata per la sua reazione, continuavo a chiedere a sua sorella come stesse, mi rispondeva che era tranquilla", hanno detto i genitori di Repaci ieri, mentre aspettavano la figlia fuori dalla procura.
L'addetta alla sala controllo, così come i macchinisti non è indagata. Le indagini hanno appurato che il suo comportamento e quello degli addetti a bordo del treno è stato corretto. Lo stesso non si può dire per Massa e per il capo squadra della ditta esterna che aveva il compito di ricevere l'ordine dell'impiegato Rfi per far partire i lavori. Ma quel nulla osta, unico elemento che autorizza in questi casi l'apertura del cantiere, Repaci non l'ha mai dato.
Eppure, a Brandizzo, hanno ignorato quegli avvertimenti e hanno comunque mandato gli operai sulle rotaie, dove sono poi stati travolti dal treno.
Difficile entrare nella testa di questa giovane professionista, che con due anni di esperienza alle spalle ha dimostrato molta più fermezza di alcuni suoi colleghi più "navigati". Quanto è accaduto in quei minuti sarà difficilmente dimenticabile da Repaci, che ieri è stata ascoltata per oltre 6 ore in procura, durante le quali ha ripercorso con precisione quei minuti fatali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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