Schiamazzi e musica in piazza, la sentenza: il Comune deve risarcire

La sentenza della Cassazione stravolge tutto: adesso il Comune è tenuto a risarcire i danni provocati dai rumori molesti che provengono dalle aeree pubbliche

Schiamazzi e musica in piazza, la sentenza: il Comune deve risarcire
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Una recente sentenza della Cassazione potrebbe sancire una svolta significativa per quanto concerne la malamovida che affligge diverse città italiane; secondo i giudici, infatti, il Comune è tenuto a pagare un risarcimento per i danni arrecati ai residenti da rumori molesti e schiamazzi. Un passo in avanti davvero importante per le tante persone che da tempo denunciano situazioni che vanno oltre il limite della sopportazione.

Il caso "svolta"

I rumori molesti provenienti dalle aree pubbliche sono responsabilità del Comune, che è tenuto a intervenire e a risarcire i danni ad essi collegati. La sentenza è recente, perché risale allo scorso 9 luglio 2024. Con l'ordinanza 18676 la Cassazione, che si è pronunciata su un caso avvenuto in Liguria, ha dichiarato che è l'amministrazione locale ad essere responsabile di ciò che avviene nelle piazze e nelle strade pubbliche. Pertanto, è sempre l'amministrazione locale a dover essere condannata a risarcire del danno. Non solo. Al Comune spetta anche il compito di intervenire per riportare i rumori sotto la soglia della tollerabilità.

Nel caso esaminato dai giudici, nello specifico, si faceva riferimento a due proprietari di immobili che da tempo non trovavano pace durante il periodo estivo. I continui spettacoli notturni erano divenuti un supplizio, sia per quanto riguarda le fasi di allestimento che quelle di svolgimento delle manifestazioni. Per non parlare degli schiamazzi. Il Comune ligure era stato quindi citato in giudizio. Appurato in sede di giudizio in primo grado che i rumori superavano realmente la soglia della tollerabilità, il Comune era stato condannato a risarcire la somma di mille euro a ciascun proprietario. La richiesta d'appello del Comune era poi stata rigettata dalla Corte d'Appello di Genova, che aveva piuttosto riconosciuto ai due proprietari un risarcimento maggiore: da mille a 3mila euro.

Da qui il ricorso in Cassazione.

Il Comune è responsabile delle aree pubbliche

Posto che il limite di tollerabilità viene calcolato in base alla situazione ambientale, e che dunque non vi è una soglia precisa, ma solo delle indicazioni generiche, il Comune è responsabile delle aree pubbliche e dei rumori che vi vengono prodotti. I limiti di rumore previsti dalle amministrazioni locali sono puramente indicativi, e deve essere valutato caso per caso, tenendo conto di orari e abitudini delle persone coinvolte.

La pubblica amministrazione, dunque, può essere condannata al risarcimento dei danni provocati dalle

immissioni rumorose provenienti da zone pubbliche. Deve essere infatti garantito il diritto alla salute, così come quello familiare. Diritti che possono essere effettivamente venire meno in caso di rumori e schiamazzi persistenti.

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