Auto vendute online e mai consegnate. Processo rischia di finire in prescrizione. Ecco perché

I tribunali di Milano e quello di Lodi si sono dchiarati entrambi incompetenti territorialmente, gli atti del processo sono stati inviati alla Cassazione, che dovrà decidere chi deve occuparsi del caso. Intanto i tempi si allungano

Auto vendute online e mai consegnate. Processo rischia di finire in prescrizione. Ecco perché

Un avvocato penalista di Milano, Fabio Ria, ci racconta come un processo per truffa contrattuale potrebbe cadere in prescrizione, dopo che i tribunali di Milano e Lodi si sono dichiarati entrambi incompetenti territorialmente.

"Tutto ha avuto inizio quando una concessionaria, con tanto di amministratore e venditori - ci spiega l'avvocato - ha pubblicato annunci on line proponendo auto di varie case automobilistiche, dopodiché veniva incamerato l’acconto e al momento della consegna della vettura nascevano i problemi perché questa non veniva mai consegnata. Quando l’acquirente diceva di voler entrare in possesso della macchina, la concessionaria rispondeva che prima doveva essere saldato l’intero prezzo. A quel punto partivano le denunce, tutte risalenti al 2016".

Era una concessionaria che esisteva davvero?

"Sì, sì, esisteva davvero. E infatti, proprio per questo motivo, molte di queste denunce sono state archiviate perché i vari pm le consideravano questioni civilistiche per mancata consegna dell’auto e senza i profili della truffa, non c’erano artifici o raggiri, quindi molti di questi procedimenti sono stati archiviati".

Molti tranne quello che sta seguendo lei, giusto?

"Esatto, questo sta andando avanti e adesso siamo a giudizio. Il problema è che avevo eccepito l’incompetenza territoriale di Milano perché questa società ha la sede legale a Melegnano, che come competenza di tribunale si trova sotto Lodi. A quel punto avevo quindi avanzato la mia idea, ovvero che la competenza dovesse essere di Lodi e non di Milano".

E cosa è successo poi?

"Che il giudice mi ha dato ragione e quindi tutti gli atti sono stati trasmessi a Lodi, dove è ricominciato il processo da capo. Senonché uno degli avvocati difensori ha detto che a suo parere la competenza era del capoluogo lombardo e il giudice gli ha dato ragione".

Perché il giudice ha dato ragione al suo collega? Quali motivazioni ha trovato il legale della difesa?

"Perché la banca della concessionaria, anch'essa poi fallita, aveva la filiale a Milano, e come dice la Cassazione, la truffa si consuma nel luogo in cui avviene l’accredito, in sostanza nel luogo dove viene fatto il bonifico".

Perché non si conosceva il luogo in cui era stato fatto l’accredito?

"Quando eravamo a Milano nel capo di imputazione non era scritto dove fosse la filiale, e quindi non sapendo il luogo dove effettivamente era avvenuto l’accredito, ho proposto di utilizzare il criterio di dove ha sede la concessionaria, e quindi Melegnano e di conseguenza Lodi. A Lodi hanno però trovato l’Iban, che inizialmente era stato riportato sbagliato in quanto non era stato trascritto un carattere, e fatta la ricerca si è arrivati a conoscere la banca di riferimento che aveva una filiale a Milano. La difesa ha quindi fatto notare che la competenza era quindi del tribunale di Milano e non più di Lodi. Tra l’altro vi erano stati tipo tre rinvii per acquisire dal pubblico ministero l’Iban con tutta la documentazione bancaria e alla fine il giudice ha affermato che oggettivamente, se la filiale era su Milano, la competenza era di Milano".

E quindi il processo è passato nuovamente alla città meneghina?

"No, non è così facile. A quel punto, siccome entrambi i tribunali avevano detto di non essere competenti, gli atti sono stati mandati in Cassazione a Roma che dovrà decidere chi tra i due tribunali dovrà seguire il processo e dare la sentenza. Intanto la parte civile, ovvero gli acquirenti dell’auto mai consegnata, aspettano".

In quanto tempo si sarebbe chiuso il processo se non ci fosse stato questo inceppo?

"Intanto si tratta di cosiddetti vecchi fascicoli che pendevano in Procura nel dimenticatoio. Nel 2015-2016, non so per quale motivo, si erano accumulati fascicoli che erano rimasti lì anni. Poi sono stati recuperati e mandati tutti a giudizio, indipendentemente dalla loro rilevanza o meno, per no farli cadere in prescrizione. Noi siamo andati a giudizio nel 2021, la bellezza di 5 anni dopo la denuncia. Adesso sono più veloci, a Milano sveltiscono il processo al massimo in un anno. La prima udienza era stata fissata il 17 settembre del 2021, il 12 novembre del 2021 era arrivata la sentenza di incompetenza territoriale per il tribunale di Milano, Lodi ha poi fissato la prima udienza l’8 febbraio 2023 e il 5 aprile c’è stato il conflitto di incompetenza".

Che cosa vuol dire?

"Praticamente vengono inviati gli atti in Cassazione a Roma. Alla fine dei conti sono passati ben due anni solo per vedere chi è competente tra i due tribunali. La palla passa quindi a Roma che, se sarà veloce deciderà in sei mesi, altrimenti in 8-9 mesi. Nell’attesa, il giudice a Lodi ha fissato l’udienza il 20 settembre per valutare la decisione della Cassazione, qualora ci dovesse già essere in quella data".

Intanto i suoi clienti aspettano…

"Sì, loro aspettano e la società della concessionaria è fallita. Il pericolo è che, dopo tutto questo tempo, finisca tutto in prescrizione.

L’errore è stato trascrivere in modo sbagliato l’Iban e poi non vederlo subito. Non voglio giustificare, ma sono sotto organico e hanno migliaia e migliaia di fascicoli. Servirebbe più personale di cancelleria perché altrimenti questi sono i risultati".

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