Esplosione Eni a Calenzano: emessi 9 avvisi di garanzia

Gli avvisi di garanzia sono stati mandati a 7 dirigenti Eni e a 2 della società appaltatrice: furono 5 i morti nell'incidente e 28 i feriti

Gli attimi prima dell'esplosione a Calenzano
Gli attimi prima dell'esplosione a Calenzano
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Per l'incidente nello stabilimento Eni di Calenzano, in provincia di Firenze, la Procura di Prato ha inviato gli avvisi di garanzia alla società di idrocarburi e a nove persone, ci cui sette dirigenti Eni e due della società appaltatrice Sergen srl. I reati contestati sono di omicidio colposo plurimo, disastro colposo e lesioni personali. Lo ha reso noto il procuratore Luca Tescaroli nel corso di una conferenza stampa. L'incidente si è verificato lo scorso 9 dicembre 2024 durante la fase di carico delle autocisterne e l'esplosione, causata da una fuoriuscita di materiale infiammabile. Sono stati in tutto 5 i morti in quell'occasione, oltre a 28 feriti, molti dei quali gravi.

Il procuratore ha disposto anche un incidente probatorio alla luce dei risultati investigativi fin qui raccolti. Tra i reati ipotizzati anche la rimozione delle cautele infortunistiche. Il procuratore ha spiegato che i reati sono stati "commessi" dai rappresentanti dell'organo dirigente di Eni "Patrizia Boschetti e Luigi Collurà" e dagli altri indagati "inseriti nella struttura di Eni", "Di Perna, Bini, Ferrara e Proietti", "nell'interesse e a vantaggio di Eni", "in assenza del modello organizzativo, adottato prima dei fatti, che contenesse misure precauzionali volte a impedire la situazione di rischio prevedibile e evitabile che ha prodotto le esplosioni e l'incendio, tipologia di evento che Eni spa, secondo il metodo statistico utilizzato, aveva classificato con una probabilità di accadimento molto bassa".

Eni e i suoi dirigenti, ha spiegato il procuratore, "permesso la contemporaneità dell'attività lavorativa di manutenzione e di carico di autobotti nella stessa area sotto le pensiline, senza interrompere i carichi delle autobotti, agevolando così il mantenimento della produttività funzionale". Un portavoce dell'Eni ha riferito che l'azienda "prende atto delle informazioni di garanzia annunciate ed emesse oggi dalla Procura di Prato". Gli avvisi, spiega, "consentiranno il proseguo delle attività investigative anche con il coinvolgimento dei soggetti interessati".

Eni, sottolinea, "conferma, come fatto finora, la propria piena e totale collaborazione all'autorità giudiziaria, con la volontà prioritaria di contribuire a individuare le cause e le dinamiche ad esse associate all'origine dell'incidente.

Eni conferma altresì il proprio impegno al risarcimento dei parenti delle vittime dell'incidente e, con la maggiore tempestività possibile consentita dai tempi dalle attività di perizia, dei danni civili sul territorio, in avanzato stato di definizione complessivo".

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