Saman Abbas: il tribunale pakistano ha approvato l'estradizione del padre

Il padre di Saman Abbas è oggi al centro di un'udienza a Islamabad: il giudice del tribunale pakistano si è espresso favorevolmente per l'estradizione di Shabbar Abbas

Saman Abbas: il tribunale pakistano ha approvato l'estradizione del padre
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Ora il giudice pakistano ha approvato la richiesta di estradizione del padre di Saman, Shabbar Abbas. Quella di oggi era una giornata molto attesa nel tribunale di Islamabad: la corte si doveva pronunciare sulla possibile uscita su cauzione oppure sull’estradizione del padre di Saman Abbas, detenuto in Pakistan da novembre 2022 e il cui caso è stato a lungo oggetto di rinvii che avevano spento le speranze in coloro che si augurano giustizia per la 18enne.

Già nelle scorse ore era girata l'indiscrezione: a diffonderla, dai propri canali social, è Quarto Grado, la trasmissione di Rete 4 condotta da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero: “Secondo quanto apprende Quarto Grado, la corte del tribunale pakistano avrebbe accettato questa mattina la richiesta dell’estradizione di Shabbar Abbas in Italia. Nel documento depositato in aula, la corte avrebbe anche rigettato la richiesta di rilascio su cauzione presentata dal legale pakistano di Shabbar. Ora la decisione dei giudici dovrà essere valutata dal Ministero dell’Interno pakistano prima di procedere all’estradizione del padre di Saman, accusato in Italia di omicidio volontario e soppressione di cadavere insieme alla moglie Nazia (ancora latitante), il fratello e due cugini”.

Saman Abbas scomparve la notte tra il 30 aprile e l’1 maggio 2021 da Novellara: la sua ultima immagine è una ripresa delle telecamere di videosorveglianza dell’azienda agricola in cui gli Abbas lavoravano e vivevano. La giovane viene inquadrata mentre si dirige verso le serre con i genitori, poco lontano da dal casolare in cui poi, sempre lo scorso novembre, fu trovato il suo cadavere.

A febbraio 2023 è iniziato il processo per stabilire le presunte responsabilità famiglia della giovane di origine pakistana: gli inquirenti hanno ipotizzato, sostenuti da testimonianze e prove, che la famiglia abbia ordito ai suoi danni una presunta congiura finalizzata al suo omicidio, poiché Saman Abbas si era opposta al matrimonio forzato con un cugino più vecchio di 10 anni, mentre sognava di sposare il coetaneo Saqib Ayub e di vivere all’occidentale.

Ci sono 5 famigliari rinviati a giudizio in Italia con le accuse di sequestro di persona, omicidio e occultamento di cadavere: il padre della giovane Shabbar Abbas appunto, la madre Nazia Shaheen a tutt’oggi latitante, lo zio Danish Hasnain, ritenuto inizialmente l’esecutore materiale ma che tuttavia ha condotto la polizia penitenziaria nel luogo dell’occultamento del corpo, i cugini Ikram Ijaz e Noumanoulaq Noumanoulaq.

Da sempre si ritiene che è molto difficile che la madre sia processata: il delitto d’onore è in Pakistan un reato codificato solo negli ultimi anni e, dal punto di vista culturale, è improbabile che una donna venga imputata per quel crimine.

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