"Facciamo prima ad abolire le forze dell'ordine". La rabbia degli agenti per l'assalto alla Questura

La misura cautelare inflitta per l'assalto alla Questura di Torino e il blocco di un aereo a Malpensa per impedire il rimpatrio di un pregiudicato marocchino è l'obbligo di firma. Rabbia degli agenti

"Facciamo prima ad abolire le forze dell'ordine". La rabbia degli agenti per l'assalto alla Questura
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Sono 12 le misure cautelari emesse per alcuni esponenti dell'anarchia torinese che si sono resi responsabili di violenze contro le forze dell'ordine e hanno interrotto i servizi aeroportuali. Lo scorso 28 febbraio, un gruppo di anarchici del centro sociale (oggi sgomberato) dell'ex Lavatoio ha assaltato una volante della Polizia di Stato davanti alla Questura di Torino per tentare il blitz di liberazione di Jamal Kilal. Irregolare sul territorio italiano, accusato di stupro di gruppo, furti e violenza, quel giorno era previsto il suo trasferimento verso il Cpr di Milano, che i "compagni" hanno tentato di fermare. Non paghi, esponenti dello stesso centro sociale, il 20 marzo, hanno effettuato un blitz all'aeroporto di Milano Malpensa con l'obiettivo di bloccare l'aereo che avrebbe riportato Kilal in Marocco a seguito dell'espulsione. Ma mentre loro invadevano la pista e bloccavano il rimpatrio di un altro cittadino marocchino che aveva chiesto di essere riportato volontariamente nel suo Paese, Kilal decollava dall'aeroporto di Bologna.

I reati contestati sono resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, violenza privata e danneggiamento, il che implica, per decisione delle autorità, l'obbligo di firma quotidiano alla polizia giudiziaria, per alcuni due volte al giorno. Una misura che dal sindacato Fsp della Polizia di Stato reputano ridicolo a fronte della gravita dei reati commessi, come spiega in una nota Luca Pantanella, segretario generale provinciale torinese, sottolineando che "la politica dei due pesi e due misure appare davvero imbarazzante per la leggerezza riservata ad alcuni". Il semplice obbligo di firma, secondo Pantanella, è una misura eccessivamente lieve: "Può ciò essere ritenuto sufficiente per gente che ha platealmente assalito con violenza inaudita una volante della polizia? Per di più per cercare di liberare un criminale che doveva essere espulso?".

A fronte di questo, il segretario provoca nella sua nota, dichiarando che "facciamo prima a questo punto ad abolire le forze dell'ordine, almeno così si salva la pelle". Anche perché, prosegue nel suo ragionamento, "questo si aggiunge al clima di intolleranza e odio che affligge anche sanitari e ospedali: quindi, chiunque rappresenti le istituzioni, quale che sia la propria uniforme". Un odio dilagante che sta trovando sempre più sfogo, come sottolinea Pantanella, senza però l'erezione di adeguati argini da parte di chi è chiamato a sanzionare chi non rispetta la legge. Il risultato è l'ennesimo comunicato trionfale di chi sa di poter contare su una quasi immunità e impunità.

Lo dimostra la dichiarazione degli anarchici in relazione alle misure cautelari, in cui scherniscono il pubblico ministero titolare del caso: "Ancora una volta il pm Scafi non ha mancato di chiedere carcere e domiciliari per i fatti in questione portandone a casa un magro bottino". E la conclusione del comunicato è sempre la stessa: "Fuoco ai Cpr. Al fianco di chi lotta, si ribella e resiste nelle galere".

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