Proscioglimento "perché il fatto non sussiste": è questa la richiesta avanzata oggi dai legali di Daniela Santanchè nell'udienza preliminare che vede il ministro del Turismo accusato di falso in bilancio per la gestione delle società del gruppo Visibilia. Si tratta del primo procedimento che potrebbe portare la Santanchè a processo: l'accusa di bancarotta è stata archiviata, mentre l'ipotesi di truffa all'Inps è ferma in attesa che la Cassazione decida se la competenza spetta al tribunale di Milano o di Roma.
Nell'inchiesta per falso in bilancio, il ministro, il suo compagno Dimitri Kunz e altri quindici indagati sono accusati di avere alterato i bilanci delle società del gruppo in modo da nascondere lo stato di dissesto in cui si trovavano e da attrarre nuovi investitori. Nel suo intervento di oggi davanti al giudice preliminare Anna Magelli, il difensore Niccolò Pelanda ha ricordato come tutti i bilanci del gruppo Visibilia fossero stati ritenuti fedeli alla realtà da una serie di revisori indipendenti, tra cui docenti universitari della Bocconi, e dal collegio sindacale del gruppo. Un documento inedito e rilevante è la sentenza di archiviazione della denuncia per infedeltà patrimoniale presentata contro la Santanchè dalla sua ex socia Paola Ferrari, giornalista televisiva e moglie dell'imprenditore Marco De Benedetti.
La denuncia si basava sulla "dissenting opinion" messa a verbale dall'unico membro del collegio sindacale, Gianfranco Vitulo, che non aveva certificato la regolarità dei bilanci. Ma due annotazioni di polizia giudiziaria smentivano le tesi di Vitulo (designato peraltro dalla stessa Ferrari) e attestavano la regolarità dei conti. Due anni dopo, lo stesso Vitulo ritirava la "dissenting opinion" sul valore dell'avviamento di Visibilia.
Oggi l'avvocato Pelanda ha ricordato come appena da un consulente esterno vennero segnalate le criticità dei crediti del gruppo, Visibilia provvide il giorno stesso a svalutarne l'avviamento; e come i tentativi della Procura di fare dichiarare il fallimento del gruppo siano risultati vani, nonostante le obbiettive difficoltà causate dalla crisi economica e dal Covid. La decisione della giudice preliminare Anna Magelli era prevista per domani, ma l'udienza è saltata ed è stata rinviata al 17 gennaio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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