È iniziato il processo per le violenze di capodanno a Milano avvenute un anno e mezzo fa in piazza del Duomo. Per Abdallah Bouguedra il tribunale ha disposto una conanna a 5 anni e 10 mesi di reclusione. Per il 22enne di origine nordafricane, il pm meneghino Alessia Menegazzo ha chiesto una condanna a 6 anni di carcere perché il giovane "non ha fornito prove a discolpa, se non l'ostinata negazione dell'evidenza" in merito alla sua partecipazione alla violenza di gruppo nei confronti di una studentessa, all'epoca 19enne. La richiesta è stata pressoché accolta nonostante gli avvocati dell'imputato abbiano chiesto che venisse assolto con la formula più ampia possibile.
Nella sua requisitoria, il pm ha ricostruito la "lunga e articolata indagine" riguardo le "brutali aggressioni" e in particolare quella nei confronti di una coppia di amiche, circondate e aggredite, vicino al McDonald's della centralissima piazza milanese. In particolare, il pm ha rilevato come il giovane ha "continuato a sostenere, mentendo, di non essere il ragazzo ripreso dalle telecamere e descritto dalle vittime". Questo nonostante sia stato riconosciuto sia "nell'immediatezza dei fatti che nell'incidente probatorio. Le due ragazze accerchiate e molestate lo ricordavano benissimo quel ragazzo di origine marocchina con i capelli con le punte bionde. L'unico video agli atti riproduce l'imputato sulla scena del crimine".
E non esistono agli atti testimoni capaci di collocarlo altrove se non su quella scena, spiega il pm: "Non ci sono dubbi è lui, non ci sono equivoci: la collocazione dell'imputato da parte delle vittime sia nel primo accerchiamento che dopo è certa". Menegazzo ricorda come la sua presenza in piazza abbia "aumentato la forza intimidatrice del branco. Ha fatto muro, ha impedito la fuga, ha ostacolato l'intervento degli amici delle ragazze, la sua è una presenza attiva che ha agevolato gli aggressori". Questo, sottolinea il pm, gli vale "responsabilità certa al di là di ogni ragionevole dubbio". La richiesta è a 6 anni di carcere per concorso in violenza sessuale di gruppo, lesioni e rapina della borsa della studentessa.
Secondo la difesa, però, "Bouguedra ha sempre giurato e spergiurato la sua innocenza. Il diritto sacrosanto di assicurare alla giustizia dei responsabili non deve tramutarsi in facili semplificazioni come 'Era nelle vicinanze e quindi è colpevole'. La procura non ha provato oltre ogni ragionevole dubbio che ha commesso le condotte a lui contestate".
Tuttavia, la quinta sezione penale del Tribunale del capoluogo lombardo, presieduta da Luisa Savoia, lo ha assolto per la sola accusa di rapina. Nei confronti della ragazza, allora di 19 anni, è stato disposto una provvisionale di 30mila euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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