I capi ultrà della Curva sud, l'inchiesta e Fedez. Perquisito anche il rapper Emis Killa

Gli investigatori hanno perquisito la casa di Vimercate. Il rapper non è indagato. Sono sessanta le persone destinatarie del decreto di perquisizione

I capi ultrà della Curva sud, l'inchiesta e Fedez. Perquisito anche il rapper Emis Killa
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Si allarga a macchia d'olio l'inchiesta della Dda milanese sulle curve di Inter e Milan. Tra le persone sottoposte a perquisizione domiciliare c'è anche il rapper Emiliano Rudolf Giambelli, in arte Emis Killa, anche se non risulta indagato. Il cantante aveva in casa quarantamila euro i contanti, 7 coltelli, 3 tirapugni, uno sfollagente telescopico e un taser. Sono un sessantina in totale, compresi gli arrestati, coloro che sono stati pequisiti lunedì mattina dalla polizia.

Il rapper non è indagato

Il cantante, noto per le sue amicizie con alcuni componenti del direttivo della Curva Sud Milano, è stato perquisito nella sua abitazione di Bernareggio, in provincia di Monza e Brianza. La perquisizione è stata effettuata "presso terzi". Come ricorda il Corriere della Sera, in occasione del match tra Milan e Torino, il rapper era in compagnia del capo ultrà rossonero, Luca Lucci, arrestato lunedì. Peraltro, Emis Killa era già stato identificato dalla polizia lo scorso 11 aprile, al termine di Milan-Roma, dopo l'aggressione a uno steward di San Siro da parte di alcuni tifosi rossoneri. "Sono stato bloccato - aveva messo a verbale la vittima - da una persona sopraggiunta alle mie spalle, il quale mi ha afferrato dal braccio sinistro strattonandomi con violenza, in modo tale è riuscito a farmi perdere la presa del ragazzo privo di biglietto che avevo bloccato, permettendogli di entrare. Subito dopo sono intervenuti in mio soccorso i colleghi in servizio ed il mio responsabile, loro si sono posti intorno a me per proteggermi da un gruppo di tifosi del Milan che mi avevano circondato". Dall'analisi della polizia scientifica dei filmati delle telecamere sono stati identificati appunto il rapper e altri capì ultrà come Lucci, Islam Hagag, Fabiano Capuzzo, Luciano Romano arrestati ieri con le accuse di associazione per deliquere.

Fedez e gli affari col boss Lucci. "Compriamoci l'Old Fashion"

L'amicizia con Fedez

Il rapper, che ha festeggiato 15 anni di carriera a settembre di quest'anno con un evento live a Milano Fiera, è molto amico di Fedez. Insieme hanno scritto e cantato un brano dal titolo Sexy shop, singolo che ha scalato le classifiche nel giro di poche settimane, diventando disco d'oro dell'estate 2024. I due cantanti avevano già collaborato nel lontano 2010 in occasione del pezzo Pum pum pum di Emis Killa e, a quanto si evince dai social, sarebbero legati da un rapporto di stima e rispetto reciproco.

I concerti organizzati da Lucci

Quanto alle indagini sulle Curve di Inter e Milan, dall'inchiesta della Dda sarebbero emerse le "ambizioni imprenditoriali" del capo ultrà rossonero Luca Lucci nel settore musicale per i suoi rapporti con alcuni esponenti della scena rapper italiana, tra cui Fedez ed Emis Killa. Relazioni che, a quanto si legge nella documentazione, "gli ha consentito di aumentare, in maniera esponenziale, e con pochissimi controlli, i propri guadagni, avviando preliminari accordi tesi a gestire i concerti di tali artisti, sia sul territorio nazionale (ed in particolare in Calabria), sia internazionale, facendo leva sull'intraprendenza del suo fedelissimo Hagag Islam", molto vicino al rapper di Rozzano. Lo scorso agosto, come riporta l'Agi, sarebbe stato proprio Hagag (anche lui arrestato) a organizzare una serie di concerti di Fedez ad agosto, tra Roccella Jonica e Gioia Tauro.

I rapporti tra Fedez e il capo ultrà rossonero

Nell'ordinanza di quasi 600 pagine, che ha portato all'arresto dei capi ultrà delle due Curve milanesi, legati da interessi illeciti nella vendita di biglietti e nei guadagni sui parcheggi all'esterno dello stadio San Siro, vengono approfonditi i rapporti tra Fedez e Lucci. In un incontro a cena dello scorso 2 gennaio, i due iniziano a "tessere preliminari accordi in ordine all'acquisizione, in società tra di loro" del noto locale Old Fashion. In una telefonata successiva, il rapper si pone il problema di come "introdurre" Lucci, a causa dei precedenti penali dell'ultrà rossonero, ma quest'ultimo si rende disponibile a delegare la gestione dell'affare, per suo conto, a una terza persona.

L'aggressione a Cristiano Iovino e il riferimento a Tony Effe

In questo contesto si inserisce anche l'aggressione al personal trainer Cristiano Iovino che, secondo il gip Domenico Santoro, comprova "come una frangia degli ultras del Milan si sia trasformata in una sorta di gruppo violento dedito a spedizioni punitive, anche su richiesta". In una intercettazione del 30 aprile scorso, Fedez chiama in causa il cantante Tony Effe e dice a Lucci: "Quando lo chiami tu (Tony Effe, ndr) dice non c'è nessun problema, quando gli scrive Lazza (altro cantante, ndr) dice ci son problemi! Sono capace anche io a fare il ragazzo del ghetto così". Il rapper di Rozzano, nella stessa intercettazione, sembra sostenere che Tony Effe abbia qualche problema con gli esponenti della curva rossonera: "Non è che mi posso ricordare le parole incise di Tony Effe, però, ti assicuro che la parola Milan c'era.

Al netto di ciò, che non è importante, il tema è l'atteggiamento che loro hanno, ma tanto li becchiamo prima che vengano al bar". Quanto all'uso del plurale, è lo stesso Fedez a chiarire di chi sta parlando: "Tony e l'amico Jimmi palestra (Iovino ndr)".

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