Condanna a otto anni di reclusione per Nour Amdouni, l'italo-marocchino che la sera del 9 agosto scorso investì e uccise con l'auto Mohanad Moubarak, 11 anni, mentre percorreva in bici via Bartolini, a Milano. Il 20enne, accusato di omicidio stradale con l'aggravante della fuga, si era messo alla guida sprovvisto di patente (mai conseguita) con una gamba ingessata e dopo aver consumato cannabinoidi. Non solo: le indagini accertarono che la vettura viaggiava alla velocità di 73 chilometri orari, ben oltre il limite dei 50.
La condanna
Il gup, al termine del processo con rito abbreviato, ha accolto la richiesta della pubblica accusa nei confronti di Amdouni a 8 anni di reclusione. In precedenza i legali dell'imputato, gli avvocati Robert Ranieli e Niccolò Vecchioni, avevano concordato con il pm Rosario Ferrante una pena di 5 anni. Ma a marzo del 2023, il gup di Milano Lorenza Pasquinelli aveva respinto la richiesta di patteggiamento ritenendo che non fosse congrua rispetto alla gravità del fatto. "Si è trattato di condotta ai limiti del dolo eventuale (ben oltre la mera colpa) con un'accettazione del rischio da parte dell'imputato" spiegò l'avvocato Salvatore Botteri, legale dei familiari del bimbo, rimandando alle parole del magistrato.
Guidava sotto l'effetto di stupefacenti e senza patente
Nel corso delle indagini era emerso che quella notte Nour Amdouni guidava senza patente (mai conseguita) e sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Nello specifico, come poi avevano evidenziato gli esami tossicologici, il 20enne italo-marocchino aveva fatto uso di sostanze cannabinoidi. Non solo: si era messo alla guida con una gamba ingessata e procedendo alla velocità di 73 chilometri orari. Infine, dopo aver investito il bimbo, non si era fermato a soccorrerlo.
La tragedia
La tragedia si consumò poco dopo la mezzanotte dell'8 agosto 2022, all'incrocio tra via Bartolini e viale Monte Ceneri, a Milano. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sia la bici che l'auto procedevano nella stessa direzione. Nour Amdouni, che era alla guida di una Smart, centrò in pieno il piccolo Mohanad trascinandolo per circa una ventina di metri sull'asfalto dal punto dell'impatto. Dopo l'investimento si diede alla fuga, presentandosi negli uffici della Polizia Stradale attorno alle ore 4.30 del mattino successivo.
Per il bimbo, figlio del gestore di un ristorante-rosticceria in via Monte Ceneri, non ci fu nulla da fare. Durante l'interrogatorio di convalida del fermo, il 20enne raccontò di aver visto sbucare il ragazzo e di essere scappato "per paura".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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