A spingere Nicolò Passalacqua ad aggredire brutalmente Davide Ferrerio, credendolo erroneamente un rivale in amore, fu la madre della minorenne di cui il ventiduenne di etnia rom si era invaghito. Questo il quadro che sembrerebbe emergere dalle pagine dell'ordinanza con la quale il giudice per le indagini preliminari di Crotone ha disposto nei giorni scorsi l'arresto di una donna di 41 anni e della figlia diciassettenne per concorso in tentato omicidio ai danni del giovane tifoso bolognese che si trova ancora oggi ricoverato presso l'ospedale Maggiore di Bologna, ormai in stato vegetativo (stando a quanto fatto sapere qualche settimana fa dai familiari). Lo riportano i media crotonesi e bolognesi, facendo il punto della situazione alla luce della nuova svolta.
Nelle pagine dell'ordinanza si ripercorrono varie conversazioni via chat e intercettazioni, sulla base delle quali il ruolo della quarantunenne sembra essere stato centrale nello spingere Passalacqua, innamorato della figlia, ad agire e seguirla in una sorta di spedizione punitiva nei confronti di un altro pretendente colpevole di aver contattato la giovanissimo via social nei giorni precedenti. Che non si trattava tuttavia di Ferrerio, visto che com'è stato ormai appurato dagli inquirenti la vittima (totalmente estranea ai fatti) ha avuto l'unica colpa di trovarsi in quel tratto del lungomare crotonese proprio in quel momento: aspettava un amico per andare a mangiare una pizza insieme, invece si è visto arrivare davanti un gruppo di persone con intenzioni tutt'altro che amichevoli. E ad indicare la donna come reale "mandante" del violento pestaggio sarebbe stato proprio il ventiduenne rom nato a Colleferro, arrestato già lo scorso agosto dalle forze dell'ordine dopo l'episodio.
"Me la sentivo che sarebbe finiva così. Io l'ho detto: ho un brutto presentimento con questa ragazza va a finire che mi arrestano - le sue dichiarazioni, contenute nel documento del gip - e mi hanno arrestato. Zio mi ha detto: non sentire mai la madre, quella ha fatto arrestare il marito ti porta sulla cattiva strada. Quella sera ho dato retta alla madre". Il giudice stesso ha scritto come la donna sarebbe risultata capace di "ammaliare terzi e piegarli al suo volere". Più leggera, anche se non meno grave, sembra essere la posizione della minorenne, per la quale è stato disposto l'allontanamento in una casa famiglia.
Per il gip è piena "la sua adesione alla condotta violenta posta in essere", mentre le viene riconosciuto il fatto di "non di aver commissionato il più grave effetto connesso alla condotta violenta". Dettaglio, quest'ultimo, contestato invece alla madre. E nei prossimi giorni potrebbero esserci ulteriori sviluppi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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