Condanna ad 8 anni di carcere per Mohamed Abidi, il tunisino di 33 anni ritenuto responsabile dell’omicidio del caporalmaggiore Danilo Salvatore Pipitone, picchiato a morte nella notte a Roma tra il 10 e l’11 febbraio scorso. Nel procedimento con rito abbreviato il gup di Roma ha accolto la richiesta del pubblico ministero Gennaro Varone nei confronti dell’uomo, accusato di omicidio preterintenzionale.
Già gravato da precedenti per rapina e spaccio di droga, Abidi era stato fermato in Francia qualche giorno dopo l’omicidio del caporalmaggiore Pipitone. Il tunisino è stato riconsegnato all’Italia su mandato di arresto europeo chiesto dai magistrati della procura capitolina. Presente martedì in aula per la sentenza, lo straniero era stato individuato grazie alla squadra mobile: chiesto il mandato di arresto europeo con l’accusa di omicidio preterintenzionale, questo ha consentito l’arresto a la richiesta di estradizione.
Come anticipato, l’omicidio del caporalmaggiore Pipitone risale alla notte tra il 10 e l’11 febbraio. Il 43enne, in servizio come infermiere all’ospedale militare del Celio, è stato aggredito con calci e pugni in piena notte in zona Centocelle e abbandonato in strada privo di sensi. Ferito al volto, con un grosso taglio sul sopracciglio e segni alla nuca, l’uomo è stato soccorso dai sanitari del 118, ma non c’è stato nulla da fare: è morto poche ore dopo il ricovero al Policlinico Umberto I.
Dopo l’aggressione – scaturita da una banale lite – lo straniero si è nascosto in un palazzo della periferia romana grazie alla complicità di alcuni connazionali. Poi ha lasciato l’Italia per trasferirsi in Francia, ma l’obiettivo finale era il suo Paese natale, ossia la Tunisia. Abidi è stato in carcere fino al 2018 a causa di reati per droga e ricettazione, poi una vita vissuta di espedienti, fino all’omicidio del caporalmaggiore Pipitone.
La condanna ad 8 anni nei confronti di Abidi ha innescato diverse polemiche sui social network. Diversi utenti hanno puntato il dito contro la sentenza soft, che ha sconcertato anche il vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera Alfredo Antoniozzi: "Il giovane tunisino che lo uccise dopo un'aggressione lo scorso febbraio ha visto riconoscersi l'imputazione di omicidio preterintenzionale e, con il rito abbreviato, la condanna tecnicamente è ineccepibile. Il problema nasce dalla imputazione che doveva essere, a mio avviso, di omicidio aggravato da futili motivi.
Se questo è il Paese che concede la perizia psichiatrica a Fabrizio Corona, che tende a considerare matti due criminali come Scagni e Seung e che commina otto anni di carcere per l'omicidio di un nostro militare, vuol dire che c'è qualcosa da correggere"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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