
“Non vi è mai stato sbilanciamento di ruoli fra i tre imputati, anche sotto il profilo della loro reciproca influenza, per questo è inattuabile la richiesta difensiva ‘di modulare diversamente il giudizio di responsabilità’”. Recitano così le motivazioni della corte d’appello di Brescia che ha confermato l’ergastolo ai tre imputati per l’omicidio di Laura Ziliani, la vigilessa di Temù uccisa l’8 maggio 2021, poche ore prima della festa della mamma.
Colpevoli dell’omicidio sono stati giudicati - anche perché avevano confessato mentre erano in custodia cautelare in carcere - le figlie Silvia e Paola Zani, oltre che il fidanzato della prima Mirto Milani: i tre, definiti dalla stampa “trio criminale”, avrebbero stordita la donna con un dolce alle benzodiazepine per poi soffocarla. Ma per farlo avrebbero fatto ricerche - i tre giovani hanno dichiarato anche a processo di aver visto diverse serie tv per documentarsi - e anche una “prova” del delitto. Per loro, la difesa aveva chiesto di valutare le singole responsabilità del caso, ma il giudice ha appunto respinto la richiesta.
“Nessuno dei tre ha accettato passivamente l’evento - si legge ancora nel documento di 72 pagine del tribunale - fattivamente, in ogni fase temporale, collaborando ciascuno all’effettiva attuazione del piano, concluso per il primo episodio (in aprile) nella somministrazione di dolci volutamente alterati dagli psicofarmaci e per il secondo nel seppellimento studiato, che impedì di trovare il corpo per (tre) mesi, scoperto solo grazie all’improvvisa forza dell’acqua”. Il corpo della vigilessa fu infatti occultato, ma il 9 agosto 2021, dopo il rinvenimento delle scarpe, una per volta, e dei jeans della vittima, fu ritrovato a seguito di un’esondazione del fiume Oglio.
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Quindi ergastolo confermato ma anche confermata la premeditazione, mentre invece è stata esclusa la crudeltà: “Il progetto di uccidere da parte degli imputati venne elaborato, vennero preparate le modalità attuative, predisposto anche il luogo del delitto, venne studiata l'occasione per commetterlo, preparandosi altresì al nascondimento del cadavere, munendosi a tal fine di vestiti e strumentazione apposita, predisponendo altresì la vettura per il trasporto del cadavere, cosi dandosi ulteriormente contezza che l'evento, secondo la loro prospettazione, si doveva verificare”.
Il delitto ha richiesto anche un tempo di alcuni minuti: Ziliani, durante l’azione delle figlie e del genero, sarebbe rimasta agonizzante, per cui secondo la corte gli
imputati si sarebbero resi ben conto della portata del loro gesto: “Indubbiamente, ciò manifesta un atteggiamento interiore specialmente riprovevole e un dolo particolarmente intenso, in capo a ciascuno di loro”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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