Erano finiti a processo, essendo stati accusati di essersi introdotti in un edificio (dopo aver forzato il portone d'ingresso) e di averlo occupato abusivamente per i successivi quattro mesi. Ma nelle scorse ore, sono stati a quanto pare assolti per la "particolare tenuità del fatto". Protagonisti della vicenda che arriva da Modena sono 26 giovani esponenti di un collettivo locale, i quali erano finiti alla sbarra per occupazione di edifici e violazione delle norme per l'ordine pubblico. Alcuni di loro sarebbero peraltro stati accusati anche di resistenza a pubblico ufficiale. A dispetto delle accuse però, non c'è alla fine stata nessuna condanna. Sulla base di quel che riporta il sito web ModenaToday, i fatti che venivano contestati loro risalgono a quasi sette anni fa. Era infatti il 3 dicembre del 2017 quando un corteo per le vie modenesi promosso dal collettivo Guernica (particolarmente attivo in quel periodo, a quanto sembra) sfociò nell'occupazione dell'ex-cinema Cavour, uno stabile che giaceva abbandonato nell'omonima via della città emiliana.
Secondo quanto ricostruito, gli attivisti di estrema sinistra forzarono l'ingresso e presero possesso illegalmente dei locali e della sala, iniziando anche le pulizie ponendosi a loro dire l'obiettivo di"restituire uno spazio sociale" alla collettività. Un'azione che avrebbe seguito di qualche giorno un'occupazione analoga avvenuta ai danni di un'altra ex-sala cinematografica, sempre stando a quel che riporta la stampa emiliana. Gli esponenti del centro sociale rimasero a quanto pare nell'ex-Cavour, sbarrandone l'ingresso, per tutta la prima parte dell'anno successivo. L'occupazione dello stabile in questione si concluse infatti dopo più di un quadrimestre: era per l'esattezza il 12 aprile del 2018, quando i vigili del fuoco ruppero le catene apposte dagli occupanti e le forze dell'ordine ripresero così possesso dell'immobile.
Poco dopo lo sgombero dell'ex-cinema Cavour, anche l'attività del collettivo Guernica si interruppe. A seguito dell'accaduto, furono indagati e poi rinviati a giudizio 26 attivisti del centro sociale sopracitato, insieme ad altri militanti che presero parte al blitz. Gli antagonisti vennero accusati come detto di occupazione di edifici e violazione delle norme per l'ordine pubblico, con qualche militante che secondo l'accusa avrebbe anche opposto resistenza agli esponenti delle forze dell'ordine.
Il verdetto del tribunale di Modena è arrivato solo nel pomeriggio di ieri, a ben più di un lustro dai fatti contestati. E la sentenza si è rivelata favorevole agli imputati: alcuni di loro sono stati scagionati con formula piena, mentre per altri il giudice ha posto l'accento sulla particolare tenuità del fatto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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