Il test 6 ore dopo e l'immunità. Pozzolo indagato dopo gli spari di Capodanno

Sembrava che Pozzolo si fosse avvalso dell'immunità parlamentare ma dal verbale dei carabinieri lo stub risulta essere stato eseguito il mattino del 1 gennaio. Ora è indagato. Chi è l'uomo rimasto ferito

Il test 6 ore dopo e l'immunità. Pozzolo indagato dopo gli spari di Capodanno
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Proseguono gli accertamenti sullo sparo avvenuto durante la festa di Capodanno Andrea Delmastro. Nel corso dell'indagine, per verificare chi avesse in mano la pistola dalla quale è partito un colpo, è stato richiesto di effettuare l'analisi che rileva la presenza di particelle di polvere da sparo nella mano e negli abiti. Inizialmente, sembrava che Emanuele Pozzolo, deputato di Fratelli d'Italia, si fosse avvalso del suo diritto di immunità rifiutando il test.

Ma nel verbale dei carabinieri risulta che l'esponente del parlamento l'abbia effettuato su mani e abiti lunedì mattina alle 7.25, 6 ore dopo i fatti. Il prelievo è stato effettuato sulla mano destra e sinistra, sul giubbotto, sul pile e sui jeans. I campioni prelevati verranno inviati al Ris di Parma per gli esami. A quanto si apprende, anche la pistola sequestrata verrà inviata allo stesso Ris per le prove di sparo e il confronto con il bossolo repertato. Nel verbale si legge che il test è stato effettuato negli stessi locali in cui si è svolta la festa "per evitare il pericolo di dispersione, alterazione o modificazione delle tracce utili alle indagini". Secondo l'esperto, le tempistiche con le quali è stato fatto il test non inficiano nel risultato. "I residui dello sparo sono particelle metalliche, simili alla sabbia e dopo sei ore, se il soggetto su cui viene praticato lo stub, non ha effettuato manovre particolari, come lavaggi o l'aspirazione dei residui sui tessuti degli abiti che indossava al momento dello sparo, sono ancora presenti e individuabil", così ha dichiarato il perito di balistica Firenze, Raffaella Sorropago, intervistata dall'agenzia LaPresse.

Come atto dovuto, la procura di Biella ha iscritto Pozzolo nel registro degli indagati con "incolpazioni provvisorie di lesioni colpose, accensioni ed esplosioni pericolose e omessa custodia di armi". Intanto, la prefettura di Biella procederà ai fini dell'applicazione del divieto di detenzione di armi a carico del deputato. L'iter non è ancora stato avviato e come primo atto prevede la notifica allo stesso Pozzolo e poi l'interlocuzione con lui, passaggi non ancora avvenuti. Sul tavolo anche l'ipotesi del ritiro del passaporto. L'arma detenuta dall'onorevole era regolarmente detenuta e si tratta di un revolver di piccolo calibro dalle dimensioni molto contenute, che puà essere facilmente inserito in una tasca senza dare nell'occhio. Quello della prefettura di Biella è un atto dovuto, un procedimento formale. Nel frattempo i carabinieri hanno sequestrato tutte le armi in possesso del deputato.

Chi è l'uomo rimasto ferito

Si chiama Luca Campana, ha 31 anni ed è un elettrotecnico l’uomo ferito la notte di Capodanno a Rosazza, nel Biellese, da un proiettile partito dalla pistola di proprietà del deputato di Fratelli d’Italia. Biellese, Campana partecipava al veglione in quanto compagno della figlia del capo scorta del sottosegretario Andrea Delmastro, presente alla festa organizzata da sua sorella Francesca, sindaca di Rosazza. Il 31enne è stato raggiunto da un colpo alla coscia sinistra: il proiettile estratto è stato sequestrato dai Carabinieri che indagano sull’episodio.

Campana non ha avuto gravi conseguenze per la ferita: la prognosi è di dieci giorni ed è già stato dimesso dall’ospedale di Biella Ponderano dove era stato ricoverato dopo il ferimento. Come ha specificato la procura di Biella che conduce le indagini, Campana "non ha formalizzato querela per le lesioni patite, pur riservandosi nei termini di legge".

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