Stuprata dai satanisti, il pm chiede 8 anni per il padre affidatario

Oggi la requisitoria del pubblico ministero per Fabio Bertin e sua moglie Rosa Stefanazzi, accusati di avere ridotto in schiavitù e violentato la figlia in affido. La sentenza a fine ottobre

Stuprata dai satanisti, il pm chiede 8 anni per il padre affidatario
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Ci sono voluti anni, ma finalmente il processo sugli stupri e le persecuzioni di una banda di satanisti, capitanata dal padre della vittima, si avvia verso la conclusione. E chissà che non arrivi finalmente un po' di pace, per chi oggi "non può dormire". È stato il giorno della requisitoria del pm per Fabio Bertin, imprenditore discografico varesino, e per sua moglie Rosa Stefanazzi. Accusati di avere costretto in un inferno di stupri e nefandezze la loro figlia adottiva, M., perseguitandola da Varese a Siena, sono ora a processo con rito abbreviato.

C'è voluto tempo ed è stata lunga la catena di errori in un'indagine in cui troppi - se la sentenza darà ragione alla procura - non hanno visto, per indifferenza o per dolo. Il pubblico ministero di Milano però si è convinto d'altro: ed è arrivato a chiedere la condanna a 8 anni per Bertin e a 6 anni per Stefanazzi. "Esercitavano sulla stessa poteri corrispondenti al diritto di proprietà e la mantenevano in uno stato di soggezione continuativa, costringendola a prestazioni sessuali e a subire violenze sessuali anche di gruppo" uno dei passaggi nel capo di imputazione che riassume alcuni passaggi di una vicenda assolutamente singolare per la sua crudeltà.

A fine ottobre ci sarà la sentenza della gup di Milano Sofia Fioretta sugli stupri all'ombra delle messe nere e dei rituali satanici. Episodi raccapriccianti, come quando M. , in seguito a una violenza sessuale di Bertin in seguito alla quale rimase incinta, partorendo poi il suo bambino. "Quando ci sono queste udienze la nostra assistita ha gli incubi, non può dormire", ha detto stamattina uno degli avvocati che la assiste insieme al collega Massimo Rossi e che da anni si batte perché venga creduta. Non ha aiutato il percorso accidentato dell'inchiesta, rimpallata da Siena a Milano, dove pure il Riesame annullò il divieto di avvicinamento alla ragazza.

Questo comportò che non solo Bertin e moglie non furono toccati dalle maglie della giustizia, ma continuarono pure a ricevere bambini in affido. Fino a quando la procura di Milano non ha ricominciato a metterci il naso.

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