Sono nove gli anarchici fermati in Liguria e Toscana, precisamente a Genova, La Spezia e Massa Carrara: la Polizia di Stato del capoluogo ligure, infatti, sta effettuando nove misure cautelari stabilite dal gip con varie accuse per reati che vanno dall'associazione con finalità di terrorismo all'istigazione e apologia sempre con finalità di terrorismo fino all'offesa dell'onore e del prestigio del Presidente della Repubblica. Dell'operazione "Scripta scelera" fanno parte anche interviste e scritti di Alfredo Cospito che sono pubblicati sul periodico clandestino "Bezmotivny - Senza Motivo": gli investigatori spiegano che in questi articoli in cui "si fa esplicito riferimento al ricorso alle armi", "si invita all'azione terroristica" e "si propone di rafforzare i propositi rivoluzionari". Sulla rivista, poi, sono state trovate offese al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e c'è stata la rivendicazione dell'attentato della sorella di Elly Schlein ad Atene.
Chi sono gli indagati
Nel caso specifico, le persone fermate apparterrebero tutte al circolo anarchico "Goliardo Fiaschi" di Carrara: le misure nei loro confronti variano dal carcere per un giovane di 27 anni agli arresti domiciliari per un gruppo di tre persone di età compresa fra 35 e 56 anni mentre avranno obbligo di dimora gli altri cinque che hanno un'età tra i 29 e 47 anni. Le forze dell'ordine hanno anche eseguito tutte le perquisizioni del caso nei confonti degli indagati riguardanti le sfere personali e informatiche arrivando fino alle province di Bergamo, l'Aquila, Perugia ma anche nella stessa Toscana specialmente tra Lucca e Massa Carrara. "Dietro ogni norma, dietro ogni tecnica c'è un uomo. Non dimentichiamolo mai. A chi brucia nel cuore la fiaccola dell'anarchia il compito di fargliela pagare": è quanto si legge in uno dei tanti articoli pubblicati sulla rivista clandestina "Bezmotivny-Senza Motivo" da due degli indagati, Michele Fabiani e Luca Aloisi che "pubblicano articoli in cui invitano esplicitamente a colpire obiettivi umani".
Le accuse
Secondo l'accusa, i nove indagati avrebbero partecipato alla Fai-Fri, un'organizzazione eversivo-terroristica "Federazione Anarchica Informale - Fronte Rivoluzionario Internazionale". Nella rivista Bezmotivny sono state pubblicate interviste e scritti di Alfredo Cospito, l'anarchico che ha ricevuto una condanna definitiva per aver gambizzato l'ex manager Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi oltre a essersi macchiato di altri reati come le bombe fatte recapitare al colonnello della Folgore, Alessandro Albamonte (era il 2011), al Sappe di Modena e al presidente di Confindustria Brescia. Come se non bastasse, fece apologia del fascismo quando ci fu l'attentato terroristico contro la sede della Lega a Villorba, nell'agosto 2018.
Come ricorda l'AdnKronos, le indagini che sta portando avanti la Digos con l'ausilio dei colleghi del Servizio per il contrasto all'estremismo e al terrorismo interno della direzione centrale della polizia di prevenzione, sempre coordinati dalla Procura del capoluogo ligure coordinate dalla procura di Genova, avrebbero consentito di provare "l'esistenza di un'associazione con finalità di terrorismo dedita, tra l'altro, all'ideazione, predisposizione, redazione, stampa e diffusione della pubblicazione clandestina denominata 'Bezmotivny - Senza Motivo', quindicinale divenuto principale strumento di promozione e diffusione del messaggio anarchico più oltranzista, la cui prima edizione risale al dicembre 2020".
Le intenzioni degli anarchici
L'attività delle forze dell'ordine impegnate in questa operazione ha visto anche la perquisizione, come detto, sia del circolo "Goliardo Fiaschi" di Carrara ma anche della tipografia "Avenza Grafica" che si trova nello stesso capoluogo. In quest'ultimo caso il locale è stato posto a sequestro perché avvenivamo stampe clandestine del periodico "Bezmotivny", giornale anarchico che si ispirava a chi in Russia, ai primi del Novecento, voleva colpire la borghesia e attaccare lo Stato.
Sullo stesso quindicinale, gli anarchici indagati dalla procura di Genova pubblicavano articoli in cui si istigava ad attuare "l'attacco rivoluzionario" (dove venivano indicati obiettivi come le carceri e le "risorse umane che rendono possibile l'esistenza del carcere"), si istigava a colpire obiettivi umani e ci si preparava alla guerriglia in vista del G20 di Roma dell'ottobre 2021. La Procura spiega che negli scritti apparsi sulla rivista venivano rivolti inviti alla "rappresaglia", alla distruzione della società e alla rivolta contro "giudici e pennivendoli": obiettivo quello di "affilare i coltelli" per "tornare a fare paura" distruggendo Stato e "l'autorità"; "ad attaccare tutta la filiera, più visibile in chi produce e vende armi... meno evidente ma non meno importante in chi finanzia e studia le tecnologie militari". Non è finita qui: la procura spiega che si utilizzavano termini quali "passare a fil di spada le gole degli sfruttatori" riferendosi alla guerra sociale oltre alla pianificazione degli atti di sabotaggio dove c'erano le indicazioni da consultare su un sito web per le "installazioni militari che non sono visibili sulle mappe convenzionali". In un altro passaggio si auspica "una battaglia per la libertà" da attuare "senza congedo, senza tregua", bruciando "le chiese e le istituzioni... al rogo i governi e i loro uomini". "Il terrore che quotidianamente cerchiamo di spargere tra le file del nemico - si legge su Bezmotivny - è cosa concreta e dovremmo andarne fieri"; i sentimenti che riguardano vendetta, odio e rabbia sono "linfa vitale che ci spinge a colpire senza tregua il potere, i padroni e i loro sgherri".
Il raid a Claviere
La cronaca delle ultime ore, invece, ci aveva consegnato numerosi danni e atti vandalici compiuti a Claviere, in provincia di Torino, che nella giornata di ieri ha visto una manifestazione di anarchici e antagonisti contro le politiche sull'immigrazione.
Teatro dellos scontro anche un campo da golf con gli anarchici che hanno iniziato la loro manifestazione da un campeggio. Inoltre, lungo i confini francesi si sono registrati attimi di tensione con la gendarmeria transalpina.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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