Associazione a delinquere di stampo mafioso: condividerebbe con altre persone, a vario titolo e in concorso, le accuse di estorsione e corruzione aggravata dal metodo mafioso, in quanto avrebbe in buona sostanza agevolato la vendita di loculi di un cimitero situato in un Comune della provincia di Caserta a prezzi gonfiati, favorendo anche la camorra. Questa l'ipotesi di reato formulata nei confronti di Carmine De Lucia, ex-consigliere comunale del Partito Democratico a Reggio Emilia. Il cinquantaquattrenne di origini campane è stato arrestato nelle scorse ore dalla guardia di finanza di Reggio, mentre si trovava nella sua casa in Emilia. Un'operazione portata a termine nell’ambito di un’inchiesta più ampia coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Napoli, per reati di corruzione relativamente a loculi cimiteriali a Santa Maria a Vico (e che ha portato all'arresto di altre cinque persone).
Sulla base di quanto riportato dalla stampa reggiana, L'uomo avrebbe acquistato circa tre anni fa sedici loculi del camposanto della cittadina campana, alcuni dei quali sarebbero stati successivamente rimessi in vendita. Secondo le accuse rivoltegli, lo avrebbe fatto anche per favorire il clan camorristico che opera nella zona. De Lucia, ai tempi dei fatti imputatigli era comunque già fuori dalla politica dopo un'esperienza decennale fra le fila del centrosinistra reggiano, dal 2004 al 2014: nella prima legislatura era stato eletto in una lista civica, per poi venire eletto nel 2009 tra le fila dei "dem". Lavorava come insegnante di sostegno a scuola, a quanto pare. Le Fiamme Gialle hanno provveduto a perquisire la sua abitazione, prima di condurlo prima presso il comando provinciale e poi presso il carcere della Pulce (dove si trova attualmente detenuto). Le indagini vanno intanto avanti sul doppio binario Campania - Emilia e a breve potrebbero esserci novità rilevanti.
Per il momento, De Lucia, tramite il proprio avvocato, si è detto estraneo ai fatti e ha rigettato le accuse rivoltegli. “Si danno per scontati dei presupposti che non ci sono. Il mio assistito ha fatto quello che in tanti fanno: acquistare dei loculi per i propri cari. In questo caso si trattava anche della madre - le prime dichiarazioni del legale dell'ex-politico, riportate dalla testata Reggionline - l'ho trovato molto provato, e al tempo stesso combattivo.
Mi ha detto di aver fatto tutto in maniera trasparente, alla luce del sole, con contratti di acquisto e pagamenti tracciabili. Intende immediatamente, già in sede di interrogatorio di garanzia, provare la sua estraneità. In una ordinanza di oltre 300 pagine il suo nome viene fatto tre, quattro volte".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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