Lo studio e gli ansiolitici: cosa accadrà ora al killer di Giulia

Cosa sta facendo Filippo Turetta in carcere e quali sono le prospettive della giustizia per l'omicidio di Giulia Cecchettin

Lo studio e gli ansiolitici: cosa accadrà ora al killer di Giulia
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Filippo Turetta è in carcere a Verona. C’è grande attesa per l’incontro di domani con il giudice e il pm. Ma intanto il 22enne accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettinsi sta ambientando”, come riporta il Corriere della Sera. Pare che stia cercando di occupare il tempo, leggendo e cercando informazioni: avrebbe chiesto di poter studiare, cosa accadrà ora, si sarebbe mostrato “curioso” delle regole del penitenziario e assumerebbe ansiolitici per dormire. Parla con il compagno di cella e con fra Alberto, cappellano di Montorio, membro della Fraternità Francescana di Betania.

Nella giornata di oggi Turetta incontrerà per la seconda volta Giovanni Caruso, suo nuovo legale dopo la rinuncia di rito al mandato da parte dell’avvocato d’ufficio precedentemente nominato durante la sua fuga. Caruso potrà vedere la documentazione depositata agli atti dalla procura di Venezia, e che reca l’ipotesi accusatoria in sostegno ai reati ascritti, ovvero sequestro di persona e omicidio aggravato, ma i capi di imputazione potrebbero non essere questi. Solo dopo, naturalmente, il legale potrà formulare una strategia difensiva.

Quando incontrerà il giudice e il pm, Turetta potrà avvalersi, come suo diritto, della facoltà di non rispondere, oppure decidere di optare per le dichiarazioni spontanee, che comportano la possibilità di non rispondere alla magistratura e di ricostruire spontaneamente appunto la dinamica. Un’altra possibilità consiste invece che il giovane risponda direttamente ai magistrati. La sua scelta potrebbe incidere in futuro sull’eventuale esito del processo.

Domani è previsto l'interrogatorio di garanzia davanti al gip, ma è probabile che entro la fine della settimana Turetta sia ascoltato anche dal pm di Venezia Andrea Petroni, che coordina le attività dei carabinieri. Intanto l'auto del giovane e gli oggetti che erano contenuti all'interno (in particolare un guanto e un coltello), sotto sequestro, dovrebbero essere riportati in Italia nei prossimi giorni, per essere analizzati dai Ris di Parma: il nodo è rappresentato dall'attesa del nulla osta, poiché il trasporto dalla Germania deve avvenire senza contaminazioni.

Ci si interroga intanto sul fatto se a Turetta verranno attribuite delle aggravanti. Una potenziale aggravante è la premeditazione: c’è stata oppure no? I giri in auto del 22enne sembrerebbero indicare panico e improvvisazione, ma d’altra parte c’è un fatto: Turetta avrebbe acquistato il nastro adesivo online giorni prima della presunta aggressione a Giulia Cecchettin l’11 novembre. A questo si deve aggiungere il presunto sopralluogo nella zona industriale di Fossò. Basta il nastro a indicare premeditazione sull’omicidio, o è solo sufficiente in relazione alla premeditazione del sequestro? Non solo: sarà attribuita l’aggravante della crudeltà? Si tratta in effetti di un’aggravante attribuita di rado, per cui al momento non ci sono certezze sul peso giudiziario di questo caso.

E ci sono dei tasselli misteriosi.

Uno su tutti: il libro per bambini trovato accanto al corpo di Giulia Cecchettin, “Anche i mostri si lavano i piedi”. Un titolo evocativo, soprattutto nei giorni in cui l’opinione pubblica si è interrogata molto sul termine “mostro”. Perché quel volume era lì con lei?

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