Potrebbe essere confermata entro breve l’identità dell’uomo che, venerdì 17 maggio, ha tentato di dare fuoco a una sinagoga di Rouen ed è stato ucciso dalla polizia dopo essersi avvicinato agli agenti armato di un coltello e di una spranga di ferro. Stando a quanto riportato da Le Figaro, era munito di un documento di trasporto con cui sarà possibile accertare chi fosse.
Per il momento, si sa che era un algerino di 29 anni sconosciuto alle forze dell’ordine soggetto all’obbligo di lasciare il territorio francese da meno di un anno. Il provvedimento non era stato eseguito perché l’uomo aveva presentato al tribunale amministrativo un ricorso, respinto a fine gennaio. Il ministro dell’Interno Gerard Darmanin, recatosi sul posto, ha specificato che l’attentatore aveva avanzato una richiesta di permesso di soggiorno nel 2022 per “straniero malato”, negata dalla prefettura dopo gli accertamenti di un medico. In teoria, avrebbe dovuto lasciare la Francia a febbraio.
“Se lo avessimo arrestato prima, sarebbe stato rimandato indietro poiché il suo nome era stato inserito nel fascicolo delle persone ricercate”, ha dichiarato Darmanin, che ha definito l’attacco alla sinagoga come "atto antisemita contro un luogo sacro alla Repubblica che ci tocca tutti profondamente" e ha annunciato che l’agente responsabile dell’abbattimento dell’algerino sarà decorato. Come spiegato da Le Figaro, il fatto che il 29enne si trovasse ancora nel Paese è un sintomo delle difficoltà che Parigi sta affrontando nel perseguimento della sua politica di espulsioni di immigrati irregolari. Nel gennaio 2024, sono stati rimandati nella loro nazione di provenienza 1.666 stranieri, ma secondo i dati del ministero dell’Interno le deportazioni effettive sono rimaste al di sotto della soglia del 20%. Nel 2023, si sono verificate 20mila espulsioni a fronte di 110mila misure adottate.
L’attacco alla sinagoga di Rouen è l’ultimo di una lunga serie di atti antisemiti, cresciuti esponenzialmente dall’attacco di Hamas del 7 ottobre. Nel primo trimestre di quest’anno, sono stati registrati 366 azioni animate da odio contro gli ebrei, un aumento del 300% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Tra le testimonianze riportate da Le Figaro, vi è quella di una bambina che ha raccontato di una sua compagna di classe che si è rifiutata di condividere una stanza con lei perché ebrea, di una giovane donna insultata nella metropolitana e di una studentessa che ha riferito di essere stata presa di mira con un saluto nazista.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.