"Atroce terrorismo": così Hamas provoca Israele con un nuovo video di ostaggi

Il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf), Daniel Hagari, ha definito l'ultimo filmato diffuso da Hamas in cui compaiono tre anziani presi in ostaggio il 7 ottobre "un video terroristico criminale"

"Atroce terrorismo": così Hamas provoca Israele con un nuovo video di ostaggi
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"Il video divulgato oggi da Hamas è un video terroristico criminale". Non ha usato mezzi termini Daniel Hagari, portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf), per definire l'ultimo filmato diffuso dal gruppo filo palestinese in cui compaiono tre anziani malati presi in ostaggio lo scorso 7 ottobre. Nella clip in questione uno dei tre prende la parola e, parlando a nome di tutti, chiede la liberazione. "Non vogliamo essere uccisi come effetto diretto di un attacco aereo delle Idf", ha dichiarato l'uomo, presentatosi come il 79enne Halem Bery, del kibbutz di Nir Oz.

Le Idf rispondono ad Hamas

Per Israele il video in questione non è altro che un atto di puro terrorismo. "Mostra la crudeltà di Hamas contro i civili anziani, innocenti e che necessitano di cure mediche. Il mondo deve lavorare per consentire l'assistenza medica e verificare le loro condizioni", ha affermato Hagari nel corso di una conferenza stampa. "Haim, Yoram e Amiram - ha quindi aggiunto il portavoce rivolgendosi per nome ai tre ostaggi del video - spero possiate sentirmi stasera. Sappiate che stiamo facendo di tutto per riportarvi a casa sani e salvi. Non ci fermeremo finché non tornerete".

Il filmato, messo in circolazione dalle Brigate al-Qassam, il braccio armato di Hamas, e rilanciato da al-Jazeera, ha dato il via ad un acceso dibattito in merito alle condizioni degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza. "Sono qui con un gruppo di altri anziani, hanno tutti malattie croniche e vivono in condizioni molto dure", ha dichiarato Bery, aggiungendo subito dopo che "noi siamo la generazione che ha costruito le fondamenta per la creazione di Israele e siamo quelli che hanno dato il via alle Idf", le Forze di difesa israeliane.

"Non capiamo perché siamo stati abbandonati qui. Dovete liberarci, non importa il costo", ha proseguito l'anziano, sottolineando che "non vogliamo essere uccisi come effetto diretto di un attacco aereo delle Idf". Ribadendo la richiesta di essere liberati "senza condizioni", Bery ha così concluso il suo appello: "Non fateci invecchiare qui".

Gli ostaggi di Hamas

Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha fatto sapere che non c'è nessun accordo imminente per una pausa nei combattimenti a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Tuttavia, il portavoce ha affermato che gli Stati Uniti stanno lavorando quotidianamente per raggiungere questo obiettivo, con il capo della Cia William Burns attualmente a Varsavia per incontri con le controparti israeliane e del Qatar, e che la questione era in cima all'agenda del consigliere per la sicurezza nazionale statunitense Jake Sullivan quando era in Israele la settimana scorsa.

Pochi giorni fa, tre ostaggi israeliani sono stati uccisi per errore dai soldati delle Idf a Gaza City. Erano senza maglietta e uno portava in mano una rudimentale bandiera bianca, secondo i primi dettagli emersi dall'inchiesta aperta dalle forze armate israeliane in seguito l'uccisione per errore di Yotam Haim, Samar Talalka e Alon Lulu Shamriz nel quartiere di Shejaiya, epicentro di durissimi scontri.

Pare che i tre siano stati avvisati da un soldato mentre uscivano da un palazzo alcune decine di metri più avanti. Il militare avrebbe pensato ad una trappola di Hamas e ha aperto il fuoco, urlando "terroristi". Due ostaggi sono immediatamente stati colpiti a morte mentre un terzo , ferito, è rientrato nel palazzo. A quel punto, il comandante del battaglione è uscito allo scoperto e ha ordinato il cessate il fuoco. Nel frattempo, si è udito qualcuno urlare "aiuto" in ebraico e pochi momenti dopo, il terzo uomo è uscito dall'edificio. Un soldato gli averbbe sparato e lo avrebbe ucciso. Il comandante ha percepito qualcosa di inusuale e si è scoperto che erano ostaggi.

Si è poi venuto a sapere che a qualche centinaio di metri di distanza erano state scoperte delle scritte sui muri di un edificio - 'Sos' e 'Aiuto, tre ostaggi' - ma i militari avevano pensato che fosse una trappola e che l'edificio fosse stato minato.

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