Bruxelles e l'allarme per l'onda antisemita. "Tempi bui, gli ebrei vivono nella paura"

La Commissione: "Rafforzare la sicurezza". La "sfida" di Berlino ai musulmani

Bruxelles e l'allarme per l'onda antisemita. "Tempi bui, gli ebrei vivono nella paura"
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Dal 7 ottobre gli odiatori di ebrei non si nascondono più. Sono su Instagram, TikTok e per le strade dell'Ue. Si è rotto un argine. Dai cortei al web, un balzo di atti antisemiti del 1.200%. Dopo l'ennesimo attacco - una donna pugnalata a Lione dopo che il portone era stato «segnato» con una svastica - ieri è arrivata la condanna Ue «nei termini più forti possibili»; contro quelli che Bruxelles definisce «atti spregevoli». La Commissione ammette che «gli ebrei europei oggi vivono ancora nella paura». Parla di livelli straordinari di antisemitismo negli ultimi giorni che ricordano «i periodi più bui della storia». Molotov contro sinagoghe in Germania, stelle di David in Francia, cimitero ebraico profanato in Austria, negozi e templi attaccati in Spagna, piazze che scandiscono slogan di odio contro gli ebrei. Pure l'Italia è lambita da episodi che per Bruxelles «vanno contro i nostri valori e il nostro modo di vivere».

Il monito Ue è anche ai tribunali dei 27: ad applicare il diritto comunitario in modo «rigoroso». Ora «è più imperativo che mai». Si promette più protezione per le comunità ebraiche. Su strade e social, maggior sicurezza «anche on line». Ma i governi si interrogano sul punto già sollevato dal presidente francese Macron: stato di diritto e libertà di espressione, in un'Europa che sembra cullare l'antisemitismo come la Berlino del '41. Dai testi inequivocabili del rapper transalpino Freeze Corleone («Arrivo determinato come Adolf negli anni '30») a ragazzine che scherzano su Instagram su un bambino ebreo bruciato in un forno da Hamas, tolleranza zero è uno slogan. E talvolta finisce per scontrarsi con le accuse di islamofobia. Il vicecancelliere tedesco, il verde Habeck, ha invitato «tutti i cittadini musulmani» a uscire allo scoperto sull'antisemitismo. «Bruciare le bandiere di Israele è reato» dice in un video sottotitolato in arabo e inglese cercando di responsabilizzare le moschee. Chiede coraggio: «Solo certe associazioni si sono distanziate dalle azioni di Hamas, in modo titubante e in generale troppo poco».

Son passati due anni da quando Schinas, vicepresidente per la Promozione dello stile di vita europeo, disse «l'antisemitismo è incompatibile con i valori Ue, contrastarlo in tutte le sue forme». Era il 2021 e la Commissione presentava la prima strategia. Già allora parlava di «aumento inquietante». Definì 3 pilastri: prevenzione, ricerca, istruzione e commemorazione. Ricette a 27. Lotta globale.

Ma poi? Siamo di nuovo alle stesse parole, e con un filo di ambiguità in più. «Nessuno deve essere discriminato». Così i pro-Hamas rischiano al massimo condanne morali e l'antisemitismo cresce: sempre più disinibito nelle parole e con azioni esplicite.

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