David Pecker potrebbe essere il super testimone che metterà Donald Trump con le spalle al muro. Non solo perché è, o meglio era, un amico di vecchia data dall'ex presidente statunitense, e ne conosce quindi tutti i segreti. Ma anche e soprattutto perché è stato il proprietario di American Media, la società che controlla molteplici tabloid americani, compreso il National Enquirer finito al centro della vicenda giudiziaria che ha inghiottito The Donald.
Chi è David Pecker
Prima della decisione sull'incriminazione di Trump, Pecker ha incontrato più volte il gran giurì di New York. Già nelle scorse settimane era stato avvistato dopo aver incontrato lo staff del procuratore di Manhattan, Alvin Bragg.
Il vecchio amico di The Donald potrebbe essere considerato importante nelle indagini in quanto American Media, da lui guidata dal dal 1999 al 2020, avrebbe segretamente assistito la campagna di Trump nel pagare 150mila dollari la modella Karen McDougal per i diritti sulla sua presunta relazione con l'ex presidente e 130mila alla pornostar Stormy Daniels, che hanno entrambi affermato di aver avuto relazioni con il signor Trump.
Che cos'è la strategia "Catch and kill"
L'ufficio del procuratore distrettuale ha spiegato che, durante le elezioni del 2016, Trump avrebbe utilizzato uno schema "cattura e uccidi" ("catch and kill") "per identificare, acquistare e seppellire informazioni negative sul suo conto e aumentare le prospettive elettorali". Sempre secondo l'accusa, il magnate avrebbe fatto di tutto per occultare questa condotta, falsificando dozzine di documenti aziendali "per nascondere attività criminali, inclusi tentativi di violare le leggi elettorali statali e federali", ha affermato l'ufficio.
Ebbene, Pecker sarebbe stato per anni l'editore autore di questo schema insabbia scoop che avrebbe aiutato Trump a nascondere scandali potenzialmente letali per la sua l'immagine. Nell'agosto 2016, avrebbe “comprato - e ucciso" la storia della presunta relazione tra l'ex playmate McDougal e Trump.
Meno di due mesi dopo, il signor Pecker avrebbe contribuito a mediare un accordo con la pornostar Daniels, in procinto di vendere una storia di un presunto incontro sessuale avuto con l'ex inquilino della Casa Bianca. L'ex amministratore delegato di American Media sarebbe coinvolto anche in un terzo caso, quello riguardante il portiere della Trump Tower.
Il super testimone
La storia di Pecker è particolare, essendo passato dall'essere un assiduo frequentatore della villa di Mar-a-Lago di Trump a nemico dell'ex leader repubblicano. Quattro anni fa, il super editore ha tuttavia siglato un accordo per l'immunità e, in virtù delle ultime vicende, potrebbe presto trasformarsi in un super testimone del processo Trump.
Il motivo è presto detto: il signor Pecker è coinvolto in tutti i pagamenti citati nei capi d'accusa, avrebbe fatto da mediatore e sua sarebbe stata pure l'idea di oscurare le storie più compromettenti per l'ascesa politica di The Donald.
L'eventuale testimonianza di Pecker rischia dunque di essere decisiva.
Sia per sapere se Trump fosse a conoscenza o meno dei suddetti pagamenti, sia per sapere se le spese del candidato repubblicano fossero volte ad influenzare il risultato elettorale. In entrambi i casi le risposte potrebbero essere positive.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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