
Gli Stati Uniti stanno aumentando i loro sforzi per monitorare e combattere i cartelli della droga messicani. A conferma di ciò, la notizia che la Cia sta facendo volare droni Mq-9 Reaper nei cieli del Messico per spiare i cartelli della droga.
Stando a quanto riferito dalla Cnn, che cita fonti a conoscenza dei fatti e hanno accesso a informazioni riguardanti il programma avviato dall'agenzia di spionaggio statunitense che opera all'estero e sta subendo una piccola rivoluzione sotto la nuova amministrazione Trump, le missioni dei droni della Cia fanno seguito alla decisione del presidente degli Stati Uniti di "considerare i cartelli transnazionali della droga al pari delle organizzazioni terroristiche".
L'obiettivo dei droni di sorveglianza, ampiamente impiegati nella lotta al terrorismo in Medio Oriente e in Africa, sarebbe quello di monitorare i laboratori di fentanyl e i movimenti dei cartelli della droga messicani. Attualmente i droni Mq-9 Reaper impiegati in queste missioni "non sono armati", ma possono essere equipaggiati con sistemi d'arma per effettuare attacchi di precisione.
Un funzionario statunitense ha spiegato che i voli con i droni Mq-9 "sono iniziati sotto l'amministrazione Biden", e che le informazioni raccolte venivano "condivise con le autorità messicane". Nelle scorse settimane, la notizia che un altro vettore impiegato abitualmente dai militari per condurre missioni di spionaggio, un aereo di intelligence strategica Rc-135V Rivet Joint, aveva condotto diversi voli su rotte insolite - nel Golfo della California, tra la penisola di Baja in Messico - aveva lasciato presupporre un incremento delle operazioni che hanno come obiettivo l'acquisizione di informazioni sui cartelli messicani.
La Cia ha rifiutato di commentare i voli dei droni, ma uno dei portavoce dell'agenzia ha dichiarato che affrontare le reti del narcotraffico nella regione è una priorità assoluta per il nuovo direttore John Ratcliffe, "come parte degli sforzi più ampi dell'amministrazione Trump per porre fine alla grave minaccia del narcotraffico".
Il drone "Reaper", originariamente conosciuto con il nome di Predator B e sviluppato dalla azienda General Atomics, è stato di fatto il primo drone impiegato per missioni hunter-killer nella storia. Progettato per svolgere missioni di sorveglianza con lunga autonomia e ad elevate altitudini, fu schierato in campo dall'inizio della lotta al terrorismo in Medio Oriente dagli Stati Uniti per ottenere informazioni d'intelligence e consentire l'eliminazione di obiettivi di alto livello a distanza.
Nel corso degli anni, questo drone di "prima generazione" ha beneficiato di molteplici aggiornamenti rispetto al periodo in cui veniva impiegato in gran segreto dalla stessa Cia che oggi lo conduce in missione sul Messico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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