"Diversa attenzione tra sottomarino e barcone...". Anche Richard Gere si accoda alle polemiche

La strana abitudine dei sinistri di fare la classifica dei morti appare inspiegabile: anche l'attore americano dice la sua e paragona il sottomarino al barcone naufragato in Grecia

"Diversa attenzione tra sottomarino e barcone...". Anche Richard Gere si accoda alle polemiche
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La morte non è più una livella, come diceva l'indimenticabile Totò. O, per lo meno, non lo è per i buonisti sinistri, che devono in qualche modo dimostrare di essere moralmente superiori e credono che facendo le classifiche dei morti di poterci riuscire. Da Elly Schlein in poi, passando per tanti presunti intellettuali, ma anche artisti e semplici commentatori della domenica, tutti rigorosamente con simpatie a sinistra, hanno fatto sapere al mondo che per loro valgono di più le vite dei migranti rispetto a quelle dei cinque morti nel sottomarino che cercava il Titanic. L'ultimo in ordine di tempo è Richard Gere, che seguendo l'onda del buonismo non ha mancato di dire la sua sull'argomento al Filming Sardegna Festival, uno dei tanti appuntamenti radical-chic del cinema italiano.

Certo, non lo hanno detto in modo così esplicito e brutale, ovviamente, ma il senso delle loro parole sembrava essere proprio questo. "Mi fa impressione il dispiegamento di mezzi per la ricerca, per 4 persone che comunque hanno pagato credo moltissimo", ha dichiarato Schlein durante un intervento, quando ancora erano in corso le ricerche del sottomarino. E non si capisce perché debba fare impressione per persone che "comunque hanno pagato moltissimo". Il segretario del Pd ha buttato nella mischia il paragone con il naufragio greco, perché secondo lei è stato inaccettabile che "non si sia mosso un dito per salvare 750 migranti".

Paragonare i due episodi è come mettere a confronto cani e gatti, pere e mele. Nulla li accomuna se non il fattore mare. I soccorsi al sottomarino non hanno rubato niente a quelli del barcone, visto che un evento si è verificato al largo delle coste americane e l'altro nel Mediterraneo. Considerando anche che il sottomarino aveva 90 ore di autonomia di ossigeno che tenevano viva la speranza, poi distrutta, mentre sul barcone, nonostante le ricerche (negate da Schlein) le speranze erano poche.

Ma niente, tutto questo è irrilevante per i buonisti pronti a pulirsi la coscienza ed ecco che anche Gere ha detto la sua: "Il valore della vita umana dipende oggi più che mai da dove vieni e da quanti soldi hai. Penso che siamo tutti completamente uguali, ma quando ho letto sul giornale l'orribile evento che ha visto 400 persone perdere la vita in Grecia su una barca in Mediterraneo e la diversa attenzione dedicata alle cinque persone disperse in un sottomarino nei mari del Titanic ho capito ancora una volta quanto sia ingiusto il mondo. Tutti i Paesi mobilitavano i loro mezzi di soccorso per queste cinque persone e nessun soccorso invece per la tragedia in Grecia".

Hanno ripetuto talmente tante volte la versione del "nessun soccorso" per il barcone, che alla fine ci credono davvero anche loro. È sconcertante vedere le classifiche dei morti, come se quelle dei visitatori del Titanic valessero meno solo perché pochi o perché ricchi.

Per altro, da quelle parti sono arrivati a dire anche che le mobilitazioni ci sono state perché erano tutti uomini bianchi. Peccato che, su tre occupanti, due fossero pakistani. Ennesima falsità per sostenere una tesi che non regge in ogni si voglia guardare.

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