Il problema relativo al flusso continuo di migranti non riguarda soltanto l'Italia e il Mediterraneo, ma è una costante anche della città di New York che adesso si trova praticamente al collasso: soltanto nel 2023 gli arrivi sono stati quantificati in un numero intorno a 130mila e, per quanto la "Grande Mela" sia una metropoli, è diventato impossibile assorbire un numero così alto di chi richiede asilo. È così che il sindaco democratico Eric Adams ha pensato di indirizzare i migranti verso un nuovo “centro di reticketing” così da partire, in aereo, per qualsiasi destinazione del mondo purché vadano via da New York.
È questa la nuova misura per invogliare, chi arriva, a non mettere tende e radici in città: come spiega il New York Post, ognuno di loro può scegliere una località mondiale a scelta, anche l'ultimo paradiso terrestre della Polinesia (ammesso che poi siano accettati) così come Australia, Nuova Zelanda o Sudafrica (giusto per fare qualche esempio) e con un biglietto ovviamente gratuito, di sola andata, la Grande Mela inizierebbe a liberare uno spazio totalmente sovraccarico e che rischia di esplodere. Questo centro si trova in un ufficio riconvertito della chiesa nell'East Village e recentemente istituito con l'unico scopo di acquistare biglietti per i richiedenti asilo che vogliono lasciare la città. "Senza alcun segno di una strategia di decompressione per il prossimo futuro, abbiamo creato un centro di reinserimento biglietti per i migranti", ha dichiarato un portavoce del sindaco Adams. "La città raddoppierà gli sforzi per acquistare i biglietti per i migranti per aiutarli a compiere i passi successivi nel loro viaggio e questo ci aiuterà nelle operazioni per i nuovi arrivati".
Il costo per l’acquisto di un biglietto aereo è, spesso e volentieri, più economico dei 380 dollari che la città deve sborsare quotidianamente per ospitare un richiedente asilo in uno dei suoi centri di accoglienza: alcuni migranti hanno già accettato l'offerta prenotando biglietti aerei per andare in Marocco. "Quando sei fuori stanza, significa che sei fuori stanza", ha dichiarato Adams nei giorni scorsi. "Ogni anno i miei parenti vengono per il Ringraziamento e vogliono dormire tutti a casa mia. Non c'è più spazio. Ecco dove siamo arrivati adesso".
Il sindaco newyorkese ha poi imposto un limite massimo di 30 giorni - il precedente era di 60 giorni – che equivale al tempo necessario affinché un migrante adulto, single, può rimanere in un rifugio gestito dalla città e poi andare via irrimediabilmente o presentare una nuova domanda per rientrare in questo sistema (e sperare di essere accettato). "Non abbiamo più spazio, la questione non è se la gente dormirà per strada, ma quando. Siamo a pieno regime", ha sottolineato il sindaco.
Ogni settimana New York conta quattromila nuovi arrivi ma soltanto meno del 20% dei migranti che sostano per un mese intero ha presentato una nuova domanda per rinnovare la permanenza: non è ancora chiaro, poi, dove vadano a finire coloro i quali vengono cacciati dai rifugi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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