Fischi, cartelli e arresti: a Washington va in scena la contestazione a Israele

Le proteste si susseguono a Washington, come nel resto degli Usa, da giorni. E non sono mancati momenti di tensione dentro e fuori Capitol Hill mentre Netanyahu pronunciava il suo discorso

Fischi, cartelli e arresti: a Washington va in scena la contestazione a Israele

Fin dal suo ingresso a Capitol Hill, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dovuto fronteggiare la singolare mescola di applausi e fischi, inframmezzata da standing ovation e "buuuh" provenienti dall'onorevole platea che avrebbe dovuto ascoltarlo.

I fischi agli "eroi di Netanyahu"

Una buona parte del suo discorso ha incluso la presentazione della sua "delegazione", ovvero degli uomini e delle donne che lo hanno seguito a Washington. Netanyahu è stato accompagnato nel suo viaggio da alcuni degli ostaggi liberati e dai familiari di coloro che sono ancora prigionieri a Gaza, tra cui anche quelli che hanno criticato il primo ministro per i fallimenti legati al 7 ottobre, ma che ritengono che la loro presenza potrebbe spingerlo ad accettare un cessate il fuoco e un accordo di rilascio degli ostaggi.

Il momento più complesso è giunto dopo. Nel bel mezzo del suo discorso al Congresso Usa, Netanyahu ha presentato la “sua “delegazione”. A partire dal paracadutista la cui famiglia è immigrata in Israele dall’Etiopia: con enorme pathos il premier israeliano ha raccontato che la mattina del 7 ottobre, l’ufficiale, raggiunto dalla notizia dell’attacco, ha indossato l’uniforme e preso il fucile, ma non avendo auto ha percorso 8 miglia a piedi per raggiungere la “linea del fronte”. Accanto a lui un sergente maggiore dell’esercito israeliano, “il migliore della comunità islamica” ci tiene a sottolineare Netanyahu, che il 7 ottobre ha ucciso molti terroristi e protetto i suoi compagni, ma soprattutto proteggendo la comunità del kibbutz di Be’eri.

Poi, a seguire, è stata la volta di un terzo eroe, un luogotenente Idf, ferito in guerra per proteggere un suo commilitone da una granata, perdendo la mano destra e la vista dall’occhio sinistro. Il giovane soldato è in piedi, a testa bassa: ben visibile l’uncino che reca al posto dell’arto mancante. Di lui racconta il breve tempo necessario a riprendersi, per poi tornare a comandare una compagnia di carri armati. Tocca poi a un quarto giovane luogotenente: questa volta è una gamba a mancare: il giovane soldato sorride e mostra con orgoglio le stampelle che protende verso l’alto. “ E continua a combattere!” tuona Netanyahu. Agli applausi si aggiungono i fischi all’indirizzo delle parole rivolte ai quattro reduci, visibilmente in imbarazzo. Netanyahu alza ancora il tono della voce: “Questi sono i soldati di Israele. Indomiti, imperterriti, coraggiosi!”.

Le proteste contro Netanyahu a Washington

Ma dentro e fuori Capitol Hill non sono mancate le rimostranze. Spray al peperoncino è stato spruzzato contro i manifestanti che protestano per Netanyahu al Congresso degli Stati Uniti. In un post su X, la Capitol Police ha affermato che alcune persone "avevano cominciato a diventare violente, disobbedendo agli ordini di indietreggiare. Abbiamo spruzzato spray al peperoncino verso chiunque cercasse di violare la legge e di superare le barriere". I manifestanti che portavano cartelli con messaggi come “arrestare Netanyahu” e “porre fine a tutti gli aiuti degli Stati Uniti a Israele” si erano radunati vicino al Campidoglio prima di marciare verso l'edificio. Gli organizzatori hanno detto che avrebbero cercato di bloccare il percorso di Netanyahu.

Il Congresso e anche la Casa Bianca erano stati blindati per la visita. Le barriere di metallo sono state montate intorno ai due edifici, mentre miglia di persone si stavano radunando di fronte a Capitol Hill per protestare contro il discorso del premier israeliano. A sostegno delle forze dell'ordine della capitale erano giunte le forze speciali della polizia di New York con l'obiettivo, di la protezione intorno ai due edifici. Misure di sicurezza rafforzate e barriera anche al Watergate Hotel dove risiede Netanyahu. Già ieri circa 200 dimostranti erano stati arrestati mentre partecipavano al sit in organizzato nell'ingresso di un edificio di uffici del Congresso organizzato da Jewish Voice for Peace, organizzazione di ebrei americani che chiede al fine del conflitto. Questa sera, la Capitol Police ha fatto sapere su X dell'arresto di sei persone ai sensi del D.C. Code §10-503.16(b)(2), ovvero "condotta illegale".

Fischi e cartelli anche durante il discorso di Netanyahu

Ma le proteste non sono mancate nemmeno all'interno della seduta del Congresso, fin dall'ingresso di Netanyahu. Oltre ai numerosi fischi, ha attirato l'attenzione il gesto della la deputata democratica del Michigan e di religione islamica Rashida Tlaib ha mostrato un cartello che su un lato ha la scritta "Criminale di guerra" e sull'altro "Colpevole di genocidio". Tahib è stata prontamente avvicinata da un'altra deputata, la repubblicana Anna Paulina Luna.

Hanno fatto discutere anche le numerose defezioni. Oltre a quella di Kamala Harris, ufficialmente impegnata in un impegno pregresso, defezioni: sono stati oltre 30, infatti, i democratici di Camera e Senato che hanno disertato il discorso che Netanyahu ha pronunciato.

Tra i senatori assenti anche Patty Murray, presidente pro tempore del Senato, che avrebbe dovuto presiedereper via dell'assenza di Harris. Assente anche la frusta della maggioranza dem al Senato, Dick Durbin, che aveva già annunciato la propria assenza.

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