Gasdotto in Finlandia, ombre russe dietro all'ipotesi sabotaggio

Una nave russa avrebbe condotto operazioni subacquee nelle vicinanze del gasdotto Balticconnector. Secondo il presidente finlandese, è alta la probabilità che si sia trattato di un sabotaggio

Gasdotto in Finlandia, ombre russe dietro all'ipotesi sabotaggio
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La lunga mano della Russia potrebbe estendersi sulla vicenda del Balticconnector, il gasdotto tra Estonia e Finlandia chiuso domenica scorsa per una perdita, e sul danneggiamento di un cavo di telecomunicazioni sottomarino che collega i due Paesi. Rochan Consulting, un’agenzia di consulenza strategica esperta di spazio post-Sovietico, ha riferito che attorno a metà settembre una nave russa ha condotto “operazioni subacquee” vicino al gasdotto. Si tratta della Sibiryakov, un vascello per studi idrografici che, nel corso del 2023, ha effettuato tre missioni nel golfo di Finlandia. “Non stiamo puntando il dito, ma è probabile che i russi abbiano esaminato il condotto”, afferma il direttore di Rochan Konrad Muzyka.

Per il momento si tratta solamente di un’ipotesi e le indagini sono ancora in corso. Lo stesso primo ministro finlandese Petteri Orpo ha dichiarato che “la questione è seria e occorre studiarla adeguatamente. Non c’è fretta di trarre conclusioni”. La vigilanza alle infrastrutture critiche del Paese, intanto, è stata aumentata. In particolare, nella zona del gasdotto sono state schierare la nave della marina militare Mhc Purunpää e la Tuva, un vascello da pattugliamento della guardia costiera.

Inoltre, il presidente finlandese Sauli Niinisto ha affermato che “è probabile che i danni al gasdotto e al cavo di comunicazione siano il risultato di attività esterne”. Questi sospetti derivano dalle dimensioni estese della breccia nel Balticconnect e dal fatto che non sono state registrate esplosioni lungo il gasdotto. Le autorità finlandesi hanno comunque rassicurato sulla stabilità dei rifornimenti energetici del Paese e hanno ribadito che “la connettività generale” non è stata influenzata. L’evento, però, riporta alla memoria la distruzione del gasdotto Nord Stream 2, su cui non è stata ancora fatta chiarezza.

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha subito assicurato il pieno supporto dell’Alleanza e la condivisione di informazioni con il governo di Helsinki. Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha riferito di aver parlato con “la premier estone Kaja Kallas e con il primo ministro finlandese Petteri Orpo, per estendere il sostegno e la solidarietà dell’Ue” ai due Paesi. “L’Unione è determinata a garantire e rafforzare la protezione delle sue infrastrutture critiche.

È necessaria un'indagine approfondita”, ha concluso il politico belga. A seguito di questo evento, e complice anche lo stop deciso da Israele al giacimento offshore Tamar, il prezzo del gas ha chiuso in rialzo, portandosi ai massimi di agosto.

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