"Gershkovich tornerà negli Usa con l'ex marine Whelan e il dissidente Kara-Murza": cosa c'è dietro lo scambio di prigionieri tra Washington e Mosca

Secondo alcune indiscrezioni il giornalista del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, riconosciuto colpevole in Russia di spionaggio e condannato a 16 anni di prigione di massima sicurezza, tornerà negli Stati Uniti come parte di uno scambio di prigionieri

"Gershkovich tornerà negli Usa con l'ex marine Whelan e il dissidente Kara-Murza": cosa c'è dietro lo scambio di prigionieri tra Washington e Mosca
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Poche settimane fa era stato condannato da Mosca a scontare 16 anni di detenzione in un carcere di massima sicurezza con l'accusa di spionaggio. Adesso si apprende che Evan Gershkovich, il giornalista del Wall Street Journal detenuto in Russia dal marzo dello scorso anno, potrebbe tornare negli Stati Uniti nell'ambito di un accordo tra Washington e il Cremlino per lo scambio di decine di detenuti. Tra questi figurerebbero anche l'ex marine americano Paul Whelan e il collaboratore del Washington Post Vladimir Kara-Murza. La notizia è stata riportata dal quotidiano The Moscow Times e rilanciata da Fox News. Stando alle anticipazioni delle scorse ore, il trasferimento di prigionieri potrebbe coinvolgere, oltre a Stati Uniti e Russia, anche Germania e Bielorussia. La portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha commentato le indiscrezioni affermando di "non poter scendere nei dettagli.

Il giornalista tornerà negli Usa?

In caso di fumata bianca, dunque, Gershkovich potrebbe tornare a casa. "Dovete comprendere quello che stiamo cercando di fare in favore degli americani detenuti, il presidente (Joe Biden) si è impegnato e continuerà a fare tutto il possibile per riportare gli americani a casa dai loro cari", ha spiegato la stessa portavoce della Casa Bianca. Il giornalista è stato arrestato dalle autorità russe a San Pietroburgo nel marzo dello scorso anno con l'accusa di spionaggio. Il mese scorso, come detto, è stato condannato a 16 anni di reclusione.

Il corrispondente del Wall Street Journal ed ex reporter del Moscow Times è diventato il primo giornalista occidentale ad essere arrestato in Russia con l'accusa di spionaggio dai tempi della Guerra Fredda, dopo essere stato fermato durante un viaggio di lavoro all'interno del Paese nel marzo 2023. Gli Stati Uniti considerano Gershkovich "ingiustamente detenuto", il che significa che lo ritengono effettivamente un ostaggio politico. Allo stesso modo, il WSJ ha stroncato le accuse di spionaggio definendole "false".

Dal canto suo il Cremlino sostiene di aver colto il giornalista "in flagrante", ma nessuno ha fin qui reso pubblici i dettagli del suo caso. Il mese scorso, il procuratore generale russo aveva accusato Gershkovich di lavorare per la CIA e di "raccogliere informazioni segrete" sul produttore di carri armati Uralvagonzavod nella regione di Sverdlovsk, dove è stato arrestato.

L'arresto, il processo e la possibile liberazione

Gershkovich era il corrispondente da Mosca del quotidiano statunitense Wall Street Journal. In precedenza, ha lavorato per altre testate, come l'agenzia Afp e The Moscow Times, e ha anche scritto articoli per The New York Times e The Economist. L'agenzia russa Ria Novosti aveva fatto sapere che il giornalista era stato coinvolto nella raccolta di "informazioni segrete" su una società di difesa russa, e che contro di lui era stato aperto un procedimento penale per accuse di spionaggio.

Il presidente russo Vladimir Putin aveva lasciato intendere di essere aperto a uno scambio di prigionieri con gli Stati Uniti che coinvolgesse Gershkovich.

Dopo l'apertura del processo il mese scorso, il vice ministro degli Esteri Sergei Ryabkov ha affermato che i funzionari statunitensi "dovrebbero ancora considerare seriamente i segnali che hanno ricevuto a Washington attraverso i canali pertinenti". Qualcosa, dietro le quinte, si è evidentemente mosso. E adesso il giornalista potrebbe tornare a casa.

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