Non faremo la battuta che c'è un brutto clima attorno a Greta Thunberg: sarebbe irriguardoso sia verso una causa giusta (difendere il pianeta) sia verso una risposta sbagliata (il fanatismo ecologista). Però è vero che l'appeal della ragazza-simbolo dell'ambientalismo si sta affievolendo. Ieri è stata prima scaricata dagli attivisti israeliani, i quali si sono detti profondamente «feriti e delusi» dai tweet a sostegno di Gaza; poi dal ministero dell'Istruzione che l'ha bandita dalle aule d'Israele.
Non vogliamo entrare nel merito della decisione. Siamo sinceramente annoiati da verbi antidemocratici come «censurare», «zittire», «bandire», «tagliare», «bannare» e «cancellare». Ciò che sconcerta, semmai, è che Greta Thunberg una che da bambina non ha avuto un'infanzia e poi ha deciso di saltare tutte le lezioni - fosse fino a oggi nei programmi scolastici. I danni non li fanno soltanto i cattivi maestri, ma anche le studentesse così così.
Poi resta il fatto che Greta non sia più, da un bel pezzo, un modello educativo e morale. E non solo per gli studenti e gli attivisti israeliani.
In tempi in cui il surriscaldamento del pianeta è un grosso problema, anche la sovraesposizione mediatica può diventarlo.Ieri Greta smaltita anche dai suoi amici ecologisti sui social era comunque tra le notizie più insultate dai lettori.
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