India, vittoria a metà per Modi: resta primo ministro ma perde consensi

L'alleanza guidata dal partito nazionalista indù del primo ministro indiano uscente Narendra Modi ha ottenuto la maggioranza parlamentare alle elezioni legislative in India

India, vittoria a metà per Modi: resta primo ministro ma perde consensi
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"Le persone hanno riposto la loro fiducia nella NDA (Alleanza Nazionale Democratica ndr), per la terza volta consecutiva! Questa è un'impresa storica nella storia dell'India". Narendra Modi ha festeggiato così la vittoria della coalizione guidata dal suo Bharatiya Janata Party, il partito di cui è leader, alle ultime elezioni legislative indiane. Secondo i dati comunicati dalla Commissione elettorale, l'alleanza capitanata dal BJP ha ottenuto la maggioranza parlamentare, e cioè almeno 273 seggi su 543. Lo spoglio totale delle schede deve ancora concludersi ma Modi, 73 anni, può già dirsi certo di una vittoria storica: per la terza volta consecutiva sarà lui il primo ministro del Paese più popoloso del mondo. "Congratulazioni a Narendra Modi per la nuova vittoria elettorale e i miei auguri più affettuosi di buon lavoro. Certa che continueremo a lavorare insieme per rafforzare l'amicizia che unisce Italia e India e consolidare la cooperazione sui diversi temi che ci legano, per il benessere delle nostre Nazioni e dei nostri popoli", ha scritto in un tweet Giorgia Meloni, tra i tanti leader mondiali a congratularsi con il successo di Modi.

La vittoria (dimezzata) di Modi

Le ultime elezioni indiane hanno regalato a Modi luci e ombre. Luci perché la NDA ha vinto come da pronostico offrendo al leader nazionalista un altro mandato; ombre perché, nonostante il risultato conseguito, il BJP ha deluso le aspettative. In un'elezione in cui l'attuale primo ministro indiano aveva promesso una vittoria schiacciante e si era ripetutamente definito inviato da Dio, i risultati annunciati sono stati abbastanza opachi.

Modi ha esultato sui social dopo aver ottenuto i risultati più positivi nello stato dell'Odisha e nell'Andhra Pradesh, e dopo aver vinto nel suo collegio elettorale, nella città santa indù di Varanasi, battendo con il 54% delle preferenze il rivale Ajai Rai del Partito del congresso, fermo al 40%.

L'Alleanza Nazionale Democratica ha, come detto, superato la soglia della maggioranza. Tuttavia, per la prima volta da quando il Bharatiya Janata Party di Modi è salito al potere nel 2014, non ha ottenuto la maggioranza da solo, fermandosi a 240 seggi, e per questo avrà bisogno del sostegno degli altri partiti della sua coalizione per formare il governo. Nell'ultima tornata elettorale il Bjp aveva ottenuto da solo 303 seggi. Un duro colpo per il 73enne, che sperava invece in una vittoria schiacciante.

Il futuro dell'India

Modi ha ribadito l'impegno a mantenere la promessa elettorale di risollevare l'economia indiana, la terza più grande del mondo, dall'attuale quinto posto: "Questo Paese vedrà un nuovo capitolo di grandi decisioni. Questa è la garanzia di Modi". Il principale partito di opposizione, il Partito del Congresso, ha invece sottolineato che le elezioni sono state una "sconfitta morale e politica" per Modi. "Questa è una vittoria dei cittadini e una vittoria della democrazia", ha detto ai media il leader del Partito del Congresso Mallikarjun Kharge, "la nostra lotta non è ancora finita. Continueremo a lottare per lo sviluppo del Paese, per la Costituzione e per il bene del popolo".

I funzionari del BJP hanno insistito sulla formazione del prossimo governo e hanno negato qualsiasi battuta d'arresto. "La NDA formerà il governo per la terza volta. Il primo ministro Modi presterà giuramento per la terza volta. Il Congresso siederà all'opposizione per la terza volta", ha detto Jaiveer Shergill, portavoce del BJP.

L’alleanza dell’opposizione, che porta l’acronimo India, ha superato di gran lunga le aspettative , nonostante i molteplici guai con le agenzie statali che ne hanno congelato i fondi

del partito e incarcerato i leader. L’alleanza, formata da più di 20 partiti di opposizione nazionali e regionali, si era riunita per la prima volta in queste elezioni con l’obiettivo di sconfiggere Modi. Missione fallita.

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