"Quel fungo divora le nostre case": negli Usa scoppa la guerra del whisky

Caos nel Tennessee per la proliferazione dei miceti: in rivolta i 35 mila abitanti delle contee di Moore e Lincoln contro Jack Daniel’s. La replica dell’azienda: “Il fungo non è pericoloso per la salute umana e non danneggia le proprietà”

"Quel fungo divora le nostre case": negli Usa scoppa la guerra del whisky

Negli Stati Uniti, per la precisione nel Tennessee, è scoppiata la guerra del whisky. Protagonisti la celebre azienda Jack Daniel’s e i circa 35 mila abitanti delle contee di Moore e Lincoln, dove si trovano sei (presto sette) cantine della distilleria. Il motivo? Il fungo ubriacone. Il Baudoinia compniacensis si nutre infatti di etanolo e si diffonde attraverso l’aria raggiungendo edifici, alberi e piante. Il micete prende il nome dal direttore dell'Associazione francese dei distillatori che lo scoprì vicino alle distillerie di cognac negli anni '70 dell'Ottocento nel corso degli ultimi anni è già stato al centro di numerose azioni legali tra Scozia, Canada e Caraibi.

Il "fungo" e la guerra del whisky

Legato indissolubilmente ai vapori alcolici nell’aria, il fungo in questione sta invadendo case e giardini dei vicini di casa dei magazzini Jack Daniel’s. Il micete assume l’aspetto di una patina nera che riesce a rivestire pareti e soffitti nel giro di pochi giorni. La prima persona a lanciare l’allarme è stata Christi Long: la donna ha dovuto sborsare parecchi quattrini (10 mila dollari all'anno) per rimuovere il fungo dalla sua proprietà novecentesca, nota per essere una richiestissima location per matrimoni. Ma non solo: ha deciso di denunciare l’ufficio locale che ha dato i permessi di costruzione dei magazzini di Jack Daniel’s.

La causa di Christi Long è stata sposata da sempre più abitanti delle due contee chiamate in causa. Il giudice della contea di Lincoln le ha dato ragione: come riportato da Usa Today, la sentenza ha bloccato temporaneamente i lavori per la distilleria in costruzione. Ma i residenti non hanno intenzione di accontentarsi: pretendono che l’azienda di whisky installi filtri dell’aria nei barili. Una soluzione che consentirebbe di arginare il problema fungo, ma anche di alterare il gusto del pregiato distillato.

La Jack Daniel’s non ha intenzione di fare passi indietro, considerando le possibili ripercussioni economiche. Il direttore generale delle distillerie ha ribadito che l’azienda rispetta tutte le normative locali, statali e federali relative alla progettazione, costruzione e autorizzazione: “Siamo impegnati a proteggere l'ambiente, la sicurezza e la salute dei nostri dipendenti e vicini.

Gli studi hanno dimostrato che il fungo non è pericoloso per la salute umana e non danneggia le proprietà. Dà fastidio? Sì certo. Ma si può facilmente rimediare lavandolo via”, l’analisi di Melvin Keebler.

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